01/01/2013 - 01:00

Scorie nucleari: nuove norme UE

La Commissione europea ha proposto di istituire un quadro normativo comunitario giuridicamente vincolante per normare lo smaltimento del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi prodotti dalle centrali nucleari e in settori come medicina e ricerca.
 
La direttiva presentata prevede che, entro quattro anni dall'adozione della stessa, tutti gli Stati membri (e non solo i quattordici che attualmente hanno centrali sul proprio territorio) elaborino programmi nazionali in cui siano specificati tempi, luoghi e modalità per la costruzione e la gestione di impianti di smaltimento e stoccaggio definitivo dei rifiuti in formazioni geologiche profonde ed adeguate.

In questo modo si vuole infatti impedire la pratica finora piuttosto diffusa di stoccarli in paesi extraeuropei e aumentare lo standard di sicurezza dei depositi ritenuto finora troppo basso in quanto di superficie e per questo altamente esposti al rischio di incidenti come disastri aerei, incendi, terremoti...
I programmi nazionali dovranno essere notificati e approvati dalla Commissione che ne potrà chiedere la modifica. 

Il prezzo della realizzazione sarà pagato con il contributo delle industrie del settore, seguendo la regola che "chi inquina paga" 
La direttiva prevede anche che l'opinione pubblica venga informata e coinvolta nel processo decisionale relativo alla gestione delle scorie nucleari.

"Il problema della sicurezza riguarda tutti i cittadini e tutti i Paesi dell'Ue, siano essi a favore o contro l'energia nucleare - ha sottolineato il commissario all'Energia, Gunther Oettinger - Dobbiamo assicurare di applicare le norme di sicurezza più rigorose esistenti al mondo per proteggere i cittadini, l'acqua e il suolo dalla contaminazione nucleare. La sicurezza non conosce confini. Un incidente che avviene in un Paese può avere effetti devastanti anche in altri".
Attualmente nell'intero territorio comunitario sono presenti 143 centrali nucleari che producono ogni anno 7.000 metri cubi di scorie ad alta attività radioattiva.
Lisa Zillio
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