01/01/2013 - 01:00

Rinnovabili: agro energie una grande opportunita' per l'Italia

In vista della VII edizione di Vegetalia, il Salone delle fonti rinnovabili che si terrà a Cremona dal 19 al 21 marzo 2010, Anci, CremonaFiere e Legambiente si sono riunite nella sede di Confagricoltura a Roma per discutere sulle azioni finora intraprese a livello nazionale e locale in questo settore.
Da questo incontro è emerso che il 74% dei Comuni italiani (circa 6.000) ha installato nel proprio territorio almeno un impianto per la produzione di energia pulita.
Lo studio "I Comuni Italiani 2009" realizzato da Cittalia, la fondazione ANCI ricerche, ha eletto la Lombardia il territorio più virtuoso con il 32% dei cosiddetti "Comuni verdi", seguita da Emilia-Romagna (10,5%) e Friuli Venezia Giulia (9,1%).
Nel 2009 si è registrato anche un netto sviluppo delle agro energie nel nostro Paese.
Flavio Morini, delegato ANCI all'Ambiente ha dichiarato: "Le azioni intraprese da molti Comuni italiani negli ultimi anni stanno dando un contributo importante alla corsa nazionale per il raggiungimento degli obiettivi posti dall'Unione Europea in tema di energia da fonti rinnovabili. Le amministrazioni che sanno guardare avanti hanno infatti capito che la produzione di energia pulita, fondamentale per migliorare la qualità di vita dei nostri cittadini, può avere anche ricadute economiche positive sui territori. Per questo invitiamo i Comuni italiani al convegno del 19 marzo a Cremona in occasione di Vegetalia Agro Energie".
Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente ha poi aggiunto: "Le agroenergie sono una grande opportunità per l'ambiente e per l'autonomia energetica dei nostri territori ma sono legate indissolubilmente all'uso del suolo, e quindi alla produzione di cibo, alla fertilità dei terreni e alla qualità delle acque. Per questo il loro sviluppo va pianificato a livello locale con accordi di filiera con le aziende agricole del territorio, altrimenti si rischia di fare danni. Lo sviluppo delle energie rinnovabili sui suoli agricoli italiani è senza dubbio un fatto di estrema importanza; il problema è che questo sviluppo oggi avviene con incentivi destinati al mondo agricolo ma spesso senza alcun rapporto con l'agricoltura e le risorse del territorio ".
Antonio Piva, presidente di CremonaFiere ha detto: "L'agricoltura può infatti dare un contributo fondamentale per lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili. E' tuttavia necessario che le aziende acquisiscano un profondo know how su questo tema e tengano ben presente che la produzione di energia deve essere un'integrazione del reddito aziendale, e non costituire il core-business di un'impresa agricola. In questo senso Vegetalia AgroEnergie rappresenta uno strumento utile e professionale per capire come entrare in questo settore, a chi conviene, e con quali investimenti e rese."
Infine Vito Bianco, direttore generale Confagricoltura, ha concluso: "L'agricoltura vuole partecipare attivamente allo sviluppo della green economy, promuovendo un modello di produzione di energia da piccoli-medi impianti di cogenerazione e/o alimentati con fonti rinnovabili, ben integrati nelle reti nazionali di distribuzione di energia. Si tratta di un modello di microgenerazione distribuita che ha già trovato applicazione nelle aziende agricole di Confagricoltura, e che ha ancora ampi margini di sviluppo. Le agroenergie, compresi i biocarburanti, possono dare un rilevante contributo alla tutela dell'ambiente, all'integrazione del reddito agricolo ed alla creazione di sistemi produttivi intersettoriali con industria e artigianato".
Grazie al contributo statale di 28 centesimi di euro/kWh per impianti biogas e gli incentivi sul fotovoltaico il settore delle agro energie rappresenta oggi una grande opportunità per l'agricoltura italiana.

 
Lisa Zillio
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