01/01/2013 - 01:00

Il primo impianto fotovoltaico orbitante

Del progetto si è parlato per decenni ma adesso gli Stati Uniti sono decisi a costruire sul serio i primi pannelli orbitanti per accumulare energia solare. La California ha siglato il primo contratto per avviare la produzione di energia rinnovabile nello spazio.
A realizzarlo sarà la società Solaren che rivenderà poi agli impianti californiani la corrente elettrica accumulata. Un'idea a cui gli scienziati di tutto il mondo hanno lavorato per anni ma che a lungo è stata ritenuta poco vantaggiosa per l'alto consumo energetico che comporta il trasferimento dei watt catturati in orbita. La corrente dei pannelli solari viene inviata sulla Terra attraverso frequenze radio, che saranno intercettate in un apposito impianto della Pacific Gas &Electric a Fresno. Lì le onde radio verranno nuovamente trasformate in corrente da immettere nella comune rete elettrica che viene distribuita ai due terzi delle abitazioni del nord della California. Il prezzo a cui l'energia sarà rivenduta non è però stato rivelato.
L'impianto avrà una capacità enorme riuscendo fornire 1.700 gigawatt-ora di energia all'anno, grazie a sensori disposti su una superficie di un chilometro quadrato. La centrale spaziale avrà così la forma di un enorme "aquilone" costantemente puntato verso il Sole. La società che ha ottenuto il contratto è nata da esperti provenienti dalle aziende leader nell'aeronautica come Boeing e Lockheed. Lo stesso amministratore delegato del gruppo, Gary Spirnak, ha pilotato gli shuttle come ufficiale dell'aeronautica americana. Perché il progetto sia economicamente sostenibile i tecnici dovranno però ridurre al minimo i lanci per portare il materiale nello spazio.
Una delle caratteristiche che ha da sempre attirato le aziende è il fatto che nello spazio i pannelli possono accumulare i raggi solari 24 ore su 24, evitando così uno dei "difetti" delle centrali terrestri, condizionate alle fasi del giorno. "I vantaggi teorici di questa tecnologia sono significativi", ha detto il direttore generale della Commissione sui Servizi Pubblici della California, Michael Peevey. "Questo sistema offrirebbe energia tutto il giorno e anche se ci sono evidenti ostacoli da superare, sia normativi che tecnologici, non si può discutere l'audacia dell'idea".
La California si conferma così la locomotiva nel campo della ricerca sulle rinnovabili. Nelle stesse ore in cui i legislatori di Sacramento mettevano a punto i dettagli dell'accordo venivano finanziati anche studi per convertire i composti del carbone estratti dalla raffinazione del petrolio in idrogeno. Un investimento che vale 30 milioni di dollari e a cui gli scienziati guardano come una delle possibili fonti energetiche del futuro.
Il contratto con Solar è stato firmato lo scorso 3 dicembre e prevede una fornitura di 15 anni. Per quanto arrivato alla fase finale però il sogno di ottenere energia in orbita è ancora lontano dall'essere realizzato. I primi pannelli cominceranno a funzionare solo nel 2016.
 
 
Tommaso Tautonico
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