01/01/2013 - 01:00

Energia dai rifiuti, le previsioni

I dati disponibili utilizzati per la ricerca 'E=mc2' commissionata dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, appoggiano con favore ulteriori sviluppi per impianti di termovalorizzazione e biogas per il grande potenziale mostrato nel recupero energetico.
"Verso il 2020 con più energia: quale contributo dai rifiuti". Questo il tema del workshop ha cui hanno preso parte diverse rappresentanze tra Associazioni di settore, Enti di ricerca e Agenzie Internazionali per discutere sulle prospettive future in tema di rifiuti, energia, opzioni tecnologiche e cambiamenti climatici. Presenti Enrico Guggiari (FISE Assoambiente), Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Francesco Bosello (CMCC), Carlo Carraro, Responsabile della Divisione "Impatti Economici e Politiche dei Cambiamenti Climatici" del CMCC), Stefano Caserini (Politecnico di Milano), Domenico Gaudioso (ISPRA) e GianCarlo Tosato (dell'Agenzia Internazionale dell'Energia). Punto di partenza il Progetto 'E=mc2' "Energia da rifiuti in Italia: potenzialità di generazione e contributo alle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici" lo studio realizzato dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) e finanziato da Unioncamere ed Ecocerved, con la finalità di valutare l'impatto, in Italia, della produzione di elettricità da rifiuti rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra in Europa.
La ricerca prevede un effettiva ascesa nell'impiego dei rifiuti per generare elettricità per il 2020, di circa il 3% sull'intero fabbisogno energetico nazionale, partendo dalla situazione rilevata nel 2006 (anno più recente per il quale sono disponibili informazioni)i cui dati attestano:
* la gestione di 3,9 milioni di tonnellate di rifiuti che ha permesso un recupero dell'energia equivalente al consumo di ben 7,4 milioni di barili di petrolio;
* la quantità di biogas riutilizzata (più di 500.000 tonnellate), proveniente dalla decomposizione dei rifiuti nelle discariche, ha generato un totale di energia elettrica pari a 2,3 milioni di barili di petrolio.
Il documento riporta l'indicazione che la possibilità di disporre della tecnologia di recupero energetico dai rifiuti all'interno di una politica di mitigazione dei cambiamenti climatici implementata a livello europeo, possa valere tra gli 87 e i 122 milioni di euro l'anno (intorno all' 1% del Pil a seconda dello scenario economico considerato) sui costi che il nostro Paese dovrà sostenere per ottemperare all'impegno di tagliare le emissioni.
Tommaso Tautonico
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