01/01/2013 - 01:00

Italia, un passo indietro nell'efficienza energetica

Dati al ribasso per lefficienza energetica e per le fonti rinnovabili, l'Italia compie un passo indietro. Figuriamoci soa dovesse accadere se il Governo eliminasse le detrazioni...
In un momento critico come quello attuale, in cui i cambiamenti climatici in atto procedono piuttosto rapidamente e si manifestano in fenomeni naturali catastrofici, ci si aspetterebbe una maggiore responsabilità da parte di chi ricopre ruoli di potere. Al contrario, invece, negli ultimi due mesi abbiamo assistito ad una retrocessione in materia ambientale, tanto in ambito mondiale quanto in quello strettamente italiano.
La proposta di nuove modifiche alla Finanziaria 2010 si affaccia all'orizzonte e i contenuti sono alquanto preoccupanti. A lanciare l'allarme è un gruppo si associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace Italia, Legambiente, Kyoto Club e Ises. Gli emendamenti proposti prevedono in primo luogo che la produzione di energia da fonti rinnovabili sia limitata lì dove la rete non sia in grado di sostenerla. Secondo alcune direttive europee (2001/77/CE e successive) i gestori delle reti elettriche nazionali (in Italia si tratta di Terna) devono garantire priorità di dispacciamento all'energia prodotta tramite impiego di fonti rinnovabili e cogenerazione. Essi sono inoltre tenuti ad effettuare opportuni interventi sulla rete lì dove essa non sia in grado di accogliere energia prodotta secondo tali processi. La modifica alla legge finanziaria permetterebbe invece a Terna di ignorare la seconda prescrizione della Comunità Europea e di decidere (autonomamente) di impedire l'accesso alla rete nelle zone in cui essa non sia adeguata a sostenere energia da fonte rinnovabile. La conseguenza diretta è che Terna può scegliere di non spendere alcunché in interventi di ammodernamento e semplicemente porre un limite allo sviluppo della produzione di energia non proveniente da combustibili fossili.
In seguito all'annuncio della non estensione della detrazione del 55% (fortunatamente rimosso dalla finanziaria) Rossella Giavarini, Presidente di Finco (Federazione Industrie, Prodotti Impianti e Servizi per le Costruzioni) ha indirizzato una lettera ai Ministri Tremonti, Scajola e Prestigiacomo, sottolineando quanto sia "indispensabile che la misura del bonus del 55% venga prorogata per il triennio 2011-2013, se non addirittura resa stabile".
Inoltre la lettera contiene una proposta di Finco come ulteriore incentivo all'accrescimento dell'efficienza energetica degli edifici: si tratta di un sistema di "Eco-Prestiti". Ogni richiedente potrebbe accedere ad un prestito agevolato a tasso 0 per 10 anni, fino ad un massimo di 30000 euro. Il beneficiario dovrebbe dimostrare la realizzazione di almeno due interventi di riqualifica energetica, compresi sostanzialmente nella rosa di quelli previsti dallo stesso bonus del 55%: incremento efficienza delle coperture e delle pavimentazioni, dei muri perimetrali, degli infissi esterni (porte, finestre, schermature solari); installazione di apparecchiature e sistemi per il riscaldamento dei locali e dell'acqua e per la produzione di energia elettrica che utilizzino fonti rinnovabili.
Tommaso Tautonico
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