01/01/2013 - 01:00

La Yurta della Mongolia diventa fotovoltaica

Fra le innovazioni tecnologiche nel segno della sostenibilita', presentate al Saie, il salone internazionale dell'edilizia, aperto da oggi a Bologna, spicca la Yurta fotovoltaica, la tradizionale abitazione dei nomadi della Mongolia riadattata in chiave sostenibile.
La tradizionale e millenaria abitazione trasportabile di molte tribù e culture dell'Asia centrale e' diventata autosufficiente sul piano energetico grazie ad un carretto che trasporta un modulo fotovoltaico.
Il risultato, frutto della collaborazione fra Mitsubishi Electric e le due aziende italiane Carboni Group e Reverberi Enetec, e' un sistema composto da una centralina di 3kg ed una batteria da 100Ah, insieme ad un modulo fotovolatico di ultima generazione, composto da 36 celle nominale pari ad una potenza nominale di 130W.
Il sistema, applicato in questo caso ad una grande yurta bianca montata grazie ad una struttura in legni e feltri, senza l'uso di picchetti e chiodi, puo' garantire l'illuminazione per otto ore consecutive.
La Yurta fotovoltaica e' presentata al Saie nell'ambito del progetto 'nomadizziamoci', ideato da Syusy Blady a favore dell'architettura sostenibile tra tradizione ed innovazione.
"Da quando dopo il mio viaggio in Mongolia ho portato in Italia una yurta, ho girato molto per far conoscere a quanta più gente possibile questo grande simbolo di ecosostenibilità: la yurta è il prototipo della casa ecologica, strutturata completamente a incastro, smontabile e trasportabile, senza pali, né picchetti e fatta solo di legno e feltro" ha spiegato la stessa Syusy Blady.
Efficienza energetica, social housing, sostenibilità, innovazione sono il filo conduttore della quarantacinquesima edizione di SAIE, il salone internazionale dell'edilizia che si tiene a Bologna dal 28 ottobre al 31 ottobre 2009.
 
Lisa Zillio
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