01/01/2013 - 01:00

Australia: no al nucleare nonostante le miniere di uranio

Il ministro australiano dell'ambiente, Peter Garrett, in una conferenza stampa ad Hobart, in Tasmania, ha annunciato che il governo federale ha deciso di non prendere in considerazione tutti i progetti di produzione di elettricità nucleare, nonostante l'Australia sia il Paese con la maggiori riserve di uranio del mondo.
La posizione del governo laburista australiano ha stupito l'opinione pubblica mondiale, visto che in un sondaggio Nielsen, commissionato dal gruppo editoriale Fairfax (che pubblica New Age, uno dei più noti e influenti quotidiani australiani) risulta che il 49% degli australiani pensa sia necessario passare al nucleare per soddisfare i crescenti bisogni di energia elettrica, mentre il 43% dei cittadini si oppone; in un precedente sondaggio del 2002 solo il 38% degli australiani era favorevole al nucleare, mentre il 51% era contrario.
Un cambiamento d'opinione derivato senz'altro dalla pressante campagna politica e mediatica nuclearista che ha indotto i cittadini australiani a scegliere quello che sembra il male minore per contrastare i cambiamenti climatici: il nucleare "pulito" che può sfruttare le risorse di uranio australiane e che escluderebbe, anche se solo temporaneamente, una riforma energetica in quello che è il Paese con le maggiori emissioni al mondo di gas serra pro-capite.
Peter Garrett ha pero' precisato: «Ci sono e ci saranno sempre sondaggi, che compaiono in periodi diversi, che danno letture diverse delle opinioni su questo problema. Ma la cosa fondamentale é che questo governo ha un piano globale per affrontare il pericoloso cambiamento climatico. Abbiamo scartato l'elettricità nucleare perché disponiamo di una serie di risorse energetiche sulle quali possiamo basarci, perché dobbiamo lottare contro il cambiamento climatico e fornire dei mezzi di sussistenza sostenibili  agli australiani per le ragioni future».
Infine il ministro, a quanti gli chiedevano dichiarazioni sul sondaggio, ha risposto: «Penso che se vuoi che un sondaggio abbia un risultato ci riuscirai. Non siamo qui per commentare questo tipo di sondaggi. Siamo qui per andare avanti con il business e per portare avanti una robusta e buona politica per affrontare i pericoli ai quelli ci troveremo davanti in relazione al cambiamento climatico. Il governo dice semplicemente che l'Australia per poter affrontare le sfide che presenta il cambiamento climatico ha bisogno di un'opposizione che agisca insieme a noi, che negozia in buona fede, in termini di emendamenti che porta avanti, e di un leader che sia capace di portare uno posizione unitaria e sostenibile da parte dell'opposizione in modo che su questo tema possiamo avere un impegno adeguato all'interesse nazionale».
Lisa Zillio
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