15/12/2014 - 16:23

Il riso biologico? Secondo Report è una truffa. Ecco perchè

"Il biologico secondo me fa le stesse cose del non biologico. Stessi trattamenti. Bisogna prenderli nel momento in cui diserbano. In quei momenti li bisogna andarli a prendere quelli che fanno il riso biologico!"
Si apre con queste parole di un "risicoltore scettico" la puntata di Report andata in onda ieri che ha puntato il dito sui metodi di coltivazione biologica del riso.  Dopo lo shale gas e i piumini Moncler, sotto la lente di ingrandimento della trasmissione di inchiesta di Rai 3 è finito il riso biologico e l'uso dei diserbanti che ovviamente in agricoltura biologica non sono ammessi.

Ma non sempre è così. Dalla puntata è emersa chiaramente la possibilità che non tutto il riso spacciato come biologico sia tale. Si tratta di un'accusa pesante considerando che il riso bio viene pagato anche 3 volte tanto rispetto a quello prodotto con agricoltura convenzionale, quella che può usare i diserbanti per combattere le erbe infestanti. 
 
Report è stata nelle campagne intorno a Vercelli, la capitale del riso italiano e ha raccolto sia lo sfogo dei risicoltori italiani che coltivano con i metodi tradizionali che quelli che scelgono la strada del bio. Il risultato in ogni caso è lo stesso: i prezzi del riso stanno crollando per via di importazioni in Europa di riso asiatico a prezzi stracciati. Cambogia e Birmania, forti di un accordo commerciale con l'Europa per esportare a dazio zero, stanno conquistando i mercati europei. Eppure fino a ieri noi era l'Italia la capitale del riso. Ma oggi le cose sono cambiante. E molto.
 
Che il riso biologico non convincesse tutti non è però una novità. Non molto tempo fa l'Associazione italiana giovani agricoltori (Anga) di Vercelli e Biella si era schierata con le sezioni delle province risicole di Lombardia, Veneto e Calabria per tutelare il comparto, ed in particolare le aziende agricole italiane, proprio sul fenomeno del riso biologico "contraffatto". I giovani di Confagricoltura avevano chiesto una riforma seria per smascherare non solo le ditte di trasformazione e intermediazione collegate al commercio di "finto riso biologico", ma anche i produttori che spacciavano un alimento per quello che poi realmente non era.
 
Ma non finisce qui. La questione del "finto riso biologico" è stata sollevata anche al Parlamento Europeo dove l'eurodeputato della Lega Nord ,Gianluca Buonanno, ha presentato un'interrogazione scritta per chiedere alle istituzioni comunitarie di predisporre misure di tutela nei confronti dei veri operatori 'bio' e dei consumatori che, convinti di acquistare un prodotto bio, si ritrovano un prodotto trattato con la chimica tradizionale. 
 
E' necessario, ha detto Buonanno, "fronteggiare l'avanzata di un vero e proprio male: il finto riso biologico la cui quotazione è tripla rispetto a quello convenzionale, permettendo ad un produttore di 'finto bio' di moltiplicare per tre il suo guadagno". E ancora. "Tra gli operatori agricoli biologici della Regione Piemonte si rileva la presenza di aziende risicole su appezzamenti di terreno perfetti, assolutamente liberi dalla minima infestazione, a colpo d'occhio molto produttivi, e in regime di biologico da anni".
 
Com'è possibile - ha detto l'eurodeputato - che un campo 'biologico' si presenti perfettamente esente da infestanti, o comunque in condizioni non diverse dai campi limitrofi convenzionali?" E' quindi lecito chiedersi "se in alcuni casi ci si trovi di fronte ad imprenditori che, attirati dal guadagno assicurato dall'etichetta 'bio', non si astengano dall'utilizzo di agro farmaci chimici di sintesi" ha concluso Bonanno. 
 
Clicca qui per scaricare il servizio di Report sul riso biologico. 
Rosamaria Freda
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