01/01/2013 - 01:00

Coldiretti: vino, produzione al minimo storico ma record per l'export

L'Italia perde il primato mondiale nella produzione di vino per effetto del caldo torrido di fine estate e la prolungata assenza di pioggia che hanno tagliato drasticamente le stime per la vendemmia 2011 al minimo storico di 42 milioni di ettolitri, oltre il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno, afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ismea
 
Il caldo incessante di agosto e la conseguente maturazione accelerata delle uve hanno determintato la conclusa della vendemmia per le uve bianche, destinate agli spumanti, che nel passato iniziavano proprio in questo periodo. La produzione di vino nel 2011 sembra dunque destinata - sottolinea la Coldiretti - a raggiungere il livello piu' basso di sempre, con produzione in calo in tutte le regioni con punte del 20 per cento in Sicilia e Basilicata mentre sembra aumentare solo in Valle d'Aosta, Liguria e Sardegna, in un agosto che si è classificato tra i più caldi degli ultimi duecento anni e più asciutti dal 1800.
 
Ma se da punto di vista quantitativo l'Italia è destinata a perdere abbondantemente il primato mondiale della produzione a vantaggio della Francia dove si stima - sottolinea la Coldiretti - una vendemmia sui 47,9 milioni di ettolitri, le previsioni sono molto incoraggianti dal punto di vista qualitativo grazie in generale ad una buona condizione delle uve. Il 60 per cento della produzione nazionale è destinata a vini di qualità con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt).
 
Un'ottima premessa per il vino Made in Italy: le esportazioni infatti, nonostante la crisi, sono aumentate del 15 per cento nei primi cinque mesi dell'anno, sulla base dei dati Istat. L'aumento - sottolinea la Coldiretti - è il risultato di una crescita del 12 per cento nei paesi dell'Unione Europea e del 21 per cento negli Stati Uniti che sono i punti di riferimento storici, con straordinarie performance sui mercati emergenti come la Russia (+44 per cento) e la Cina (+126 per cento).
Mara Giuditta Urriani
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