07/05/2013 - 15:23

Edilizia popolare, proposta ecosostenibile dall'Ue

La Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento Europeo ha ratificato la relazione sull’edilizia popolare nell’Ue. Al centro, prezzi accessibili e risparmio energetico.
Ridurre l’impatto nocivo che il nostro stile di vita ha sull’ambiente è possibile, ma occorre un piccolo sforzo da parte di tutti. Bastano pochi accorgimenti, come ad esempio il mettere le offerte di energia a confronto e scegliere quelle che garantiscano una fornitura interamente ricavata da fonti alternative. Anche effettuare qualche intervento di efficientamento energetico della propria abitazione non guasterebbe.
 
E proprio sul tema dell’efficienza energetica degli edifici si è parlato in questi giorni nelle istituzioni europee. La Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo ha infatti approvato la relazione sull’edilizia popolare nell’UE presentata dell’eurodeputata francese dei Verdi Karima Delli, vice presidente dell’intergruppo Urban-Logement e fervida attivista del collettivo francese Jeudi Noir (gruppo che da tempo propone iniziative per sostenere il social housing). Il risparmio di energia elettrica e di gas nelle abitazioni ed edilizia popolare sono i temi nevralgici di un documento che adesso attende soltanto di approdare alla Plenaria di Strasburgo in programma dal 10 al 13 giugno. 
 
La relazione affronta in primo luogo lo stato di emergenza legato alla condizione abitativa di circa 25 milioni di cittadini europei e sottolinea la necessità che a questi individui venga garantito “l’accesso ad un alloggio dignitoso e ad un prezzo accessibile”, anche attraverso i mutui più accessibili, spingendo sull'importanza che le nuove strutture siano costruite o ristrutturate secondo i criteri del risparmio energetico.
 
Veicolare politiche legate alla promozione dell’edilizia popolare conduce appunto ad affrontare la questione energetica. Gli obiettivi dichiarati dalla relazione sono la riduzione delle spese energetiche, la messa in moto di politiche di investimento che incentivino l’utilizzo di fonti d’energia rinnovabile e l’esigenza di un rifacimento degli impianti termici, cosa che oltre ad avere un impatto positivo sulla questione ambientale produrrebbe posti lavoro ed occupazione. 
 
Considerata l’estrema diversità che caratterizza il social housing nei paesi dell’Unione - gli Stati anglosassoni e quelli nordeuropei si mostrano all’avanguardia nel sostenere questo tipo di politiche, contrariamente ad altre nazioni - il documento propone la creazione di un Osservatorio europeo dell’alloggio che possa analizzare le problematiche legate all’edilizia abitativa sociale (servendosi di indicatori statistici attendibili) e risolvere eventuali crisi immobiliari.
 
Avere un tetto sopra la testa è uno dei diritti umani che un governo dovrebbe garantire alla sua popolazione; farlo nel miglior modo possibile pensando anche al risanamento degli impianti energetici e ancora meglio.
 
Unire due tematiche, ovvero l’edilizia popolare e il risparmio energetico, in questo modo è un’operazione non semplice ma che potrebbe dimostrarsi intelligente se tutti gli attori in gioco garantissero un impegno propositivo.
 
Anche l’agevolazione delle persone nella richiesta del mutuo potrebbe giovare a chi abbia voglia di rendersi autonomo nell’assicurarsi un’abitazione di tutto rispetto e con il rispetto di tutte le norme ambientali annesse. 
SuperMoney
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