Nuove stufe a legna per un "caldo" più sostenibile

L'energia termica rappresenta una percentuale rilevante del fabbisogno energetico globale. Domanda che è soddisfatta prevalentemente con fonti di origine fossile, come petrolio, metano e Gpl, che generano degrado ambientale, hanno costi elevati e creano preoccupazioni per il reperimento delle materie prime. Una soluzione alternativa è offerta dalla biomassa, materiale di origine vegetale o animale utilizzabile come "carburante" rinnovabile per la produzione di calore e con il ciclo del carbonio, almeno teorico, pari a zero. Sfruttando, ad esempio, la legna l'anidride carbonica rilasciata nella combustione è la stessa assorbita dalla pianta per crescere. Vantaggi al quale si aggiunge la possibilità di creare nuova occupazione dalla gestione dei boschi e, di conseguenza, una migliore cura del suolo.

Il problema dell'uso di legno e pellets (materiale ricavato dalla segatura) per il riscaldamento, però, è il fumo generato dalla combustione. Un limite che sta diventando sempre più effimero grazie all'evoluzione tecnologica. L'ultima in ordine di tempo è O2 Ring, un sistema ideato dalla Palazzetti, azienda di Porcia (PN) specializzata in stufe e camini. Si tratta di un dispositivo posto alla base della canna fumaria che, dotato di uno speciale filtro con elementi attivi in oro e platino, riduce sensibilmente gli inquinanti rilasciati in atmosfera. In particolare, le polveri sottili calano dell'80% circa rispetto ai caminetti ad alta efficienza e il monossido di carbonio è più che dimezzato tanto da raggiungere valori molto contenuti. A contribuire alle doti ecologiche sono anche la progettazione per incrementare l'efficienza della camera di combustione e una valvola di regolazione dei fumi che ne ottimizza il flusso nei momenti critici, come durante l'accensione o il caricamento.

L'adozione di O2 Ring fa lievitare il prezzo di stufe e camini di circa 400 euro, una cifra recuperabile con il maggiore rendimento del focolare, che riduce la quantità di legna necessaria per ottenere la temperatura voluta, e con una manutenzione limitata. I responsabili della Palazzotti consigliano la pulizia del filtro, anche con un normale aspirapolvere, due volte all'anno (una a metà inverno, l'altra alla fine della stagione fredda), mentre la sostituzione è prevista ogni nove anni. In realtà, a fine del ciclo il dispositivo può essere ripristinato rendendolo operativo per altri 6-7 anni e, successivamente, ripetere la procedura per prolungarne ancora la durata.