01/01/2013 - 01:00

WWF: l'Italia sostenibile che c'è già!

Quando mancano ormai pochi giorni all'Ora della Terra (26 marzo 2011 dalle 20.30 alle 21.30) il WWF presenta una prima mappa di modelli virtuosi "made in Italy". Perché un'Italia a impatto zero è veramente possibile. Anzi, in parte, esiste già!
 
Sono tutti quei Comuni, Province, imprese e gruppi di cittadini che, attraverso misure tecnologicamente avanzate o semplici accorgimenti, stanno concretamente riducendo il proprio impatto sul pianeta.
Il WWF ha calcolato che se questi virtuosi esempi fossero copiati da tutti gli 8.000 Comuni, dalle 110 province, dalle migliaia di imprese e gruppi di cittadini presenti sul nostro territorio, l'Italia diventerebbe un paese con un impatto tendente allo zero.
Un bel guadagno per l'ambiente ma anche per noi in termini di qualità della vita e sicurezza.
 
Ma ecco qualche esempio concreto.
Il quartiere di Bagnoli nel Comune di Napoli, dove la raccolta differenziata porta a porta è arrivata alla strabiliante cifra del 91%.
Lodi, dove il consumo energetico è dimezzato grazie all'uso di lampade LED o lampade di ultima generazione ad altissima efficienza energetica.
E ancora, Corchiano (VT) ha una percentuale di riciclaggio dei rifiuti dell'80-85%, raccoglie l'olio alimentare per farne biodiesel per i veicoli comunali, fornisce acqua dalle fontanelle pubbliche, detersivi alla spina e biciclette alla polizia locale, avremmo solo Comuni virtuosi da dieci e lode. 
 
Il Comune di Capannori (LU), primo in Italia ad aver aderito alla strategia "Verso rifiuti Zero", risparmia 13.272 tonnellate all'anno di CO2 grazie al riciclo di carta, vetro, plastica e al riutilizzo dell'organico.
La provincia di Siena è la prima che si è posta l'obiettivo di diventare "carbon free" entro il 2015 e già oggi ha un saldo di CO2 per abitante di quattro volte inferiore alla media italiana (ogni abitante della provincia di Siena "pesa" sull'ambiente circa 1,7 tonnellate all'anno contro le 8 tonnellate medie degli altri italiani).
 
La provincia di Modena invece ha approvato nel 2009 una pianificazione territoriale partecipata per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici che prevede limiti all'uso di nuovo territorio a fini residenziali del 3-5%, efficienza energetica territoriale e degli edifici, fonti rinnovabili e reti ecologiche.
Ma esempi virtuosi ci sono anche a livello di singoli cittadini, associazioni come, per esempio, l'Associazione Comuni Virtuosi o il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane o le tante imprese che hanno aderito all'Earth Our 2011 (Sofidel, UniCredit, Electrolux, Epson, Auchan, Birra Peroni, Sony Corporation, Berendshon Italiana Spa, Coca-Cola HBC Italia, Tetra Pak, IKEA Italia, DHL Supply Chain Italy).
 
"Oggi le città sono le maggiori fonti di emissione di CO2 (circa l'80%) e nei prossimi tre decenni la popolazione globale continuerà a crescere, soprattutto nelle zone urbane - ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - Ma come dimostrano anche i modelli virtuosi già esistenti sul territorio italiano, le città possono diventare veri centri di innovazione culturale e tecnologica e avviare dal basso il futuro sostenibile di cui l'Italia e il mondo hanno bisogno per garantirsi equilibrio ambientale, benessere economico e sicurezza. L'appello è quindi quello di "reinventare la città", come proposto da un recente rapporto del WWF internazionale, attraverso forti obiettivi di decarbonizzazione e una pianificazione urbana innovativa e integrata, con lo spostamento di ingenti risorse economiche dalle infrastrutture tradizionali a quelle volte alla dematerializzazione. L'economia low carbon rappresenta oggi non solo una strada obbligata, ma anche la speranza per un futuro più sostenibile, prospero e sicuro. E come dimostra il movimento globale dell'Ora della Terra, il mondo è pronto."
 
Lisa Zillio
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