01/01/2013 - 01:00

Wwf ai presidenti di Regione: "Decarbonizzate l'Italia!"

"Decarbonizzate l'Italia!". Questo l'appello rivolto dal Wwf in una lettera aperta indirizzata ai Governatori di Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Veneto, alla vigilia della mobilitazione nazionale di domani della coalizione "Fermiamo il carbone" con la manifestazione nel Polesine ad Adria (Rovigo) contro il progetto di conversione della centrale Enel di Porto Tolle e i presidi a Saline Joniche, La Spezia, Vado Ligure e Brindisi.
L'iniziativa punta a incassare l'appoggio anche dei presidenti di regioni tutte interessate dalla presenza di centrali a carbone sul proprio territorio o dalla costruzione di nuove, oppure dalla riconversione a carbone o dal potenziamento di impianti esistenti: il loro contributo nell'attuazione delle politiche europee per il clima e l'energia verde può essere infatti determinante, "in assenza - scrive il Wwf - di chiari indirizzi governativi sulle scelte energetiche da parte del Governo, dopo la batosta referendaria sul nucleare, e di una strategia energetica nazionale attesa dal dicembre 2008".
 
Le Regioni possono in particolare essere decisive nel "fermare il carbone", data la loro capacità di influire sulle scelte nazionali alla luce dei poteri concorrenti, attribuiti loro dall'articolo 117 della Costituzione, "in primis, con riguardo alla tutela della salute e in materia di produzione, trasporto e distribuzione di energia". Il Wwf elenca alle Regioni almeno quattro buoni motivi per de-carbonizzare l'Italia: "La migliore tecnologia a carbone (impropriamente detto 'pulito') emette livelli di anidride solforosa, malgrado la presenza di desolforatori, ben 140 volte superiori a quelli emessi da un impianto a ciclo combinato a gas; le emissioni di polveri fini (PM) risultano ben 71 volte superiori rispetto a quelle di impianti a gas, anche con l'introduzione di filtri a manica; la combustione del carbone costituisce una delle principali cause di inquinamento da mercurio, che entrando nella catena alimentare crea gravi danni alla salute umana, e rilascia anche altre svariate decine di sostanze tossiche inquinanti, tra cui arsenico, cromo e cadmio, che sono anch'esse causa di gravi patologie; le emissioni di carbonio di una centrale a carbone "pulito" sono praticamente doppie rispetto a quelle di una centrale a ciclo combinato a gas".
 
Ma c'è di più. Secondo l'associazione ambientalista, non servono nuove centrali a carbone. Anzi quelle oggi esistenti "lavorano per un terzo della loro potenzialità. La potenza energetica istallata nel nostro paese - conclude il Wwf - è il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto: le centrali esistenti a tutto il 2010 sono infatti in grado di erogare una potenza massima di circa 106,5 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW".
Fonte: zeroemission.eu
Vesna Tomasevic
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