01/01/2013 - 01:00

Wind Farm bocciate dalle autorita' militari

Le Wind Farm, cioè quelle concentrazioni di grandi generatori eolici in grado di produrre notevoli quantità di energia, non riescono a svilupparsi nel mondo per l'opposizione contraria delle autorità militari, specie quelle statunitensi, le quali sostengono che la loro installazione può trarre in inganno i radar facendo apparire allarmi di presenza di velivoli quando ovviamente di questi non si tratta.

La proposta di Vestas e Quinetiq, due aziende che stanno cerdando di risolvere questo problema, è di rendere le pale dei generatori quasi invisibili ai radar.
Uno studio commissionato lo scorso anno dal Department of Homeland Security (DHS), ha stabilito che le autorità statunitensi avevano posto il veto allo sviluppo di diverse Wind Farm da parecchi Gigawatt, sulla sola scorta della preoccupazione dei possibili falsi allarmi radar.
Tra le "vittime" delle palette alzate, l'installazione di 130 turbine a vento alla ditta Cape Wind, che stava per installarle a Nantucket Sound, Massachusetts.
Oltre all'impossibile uso delle cosiddette vernici stealth, che aggiungerebbero una quantità di peso inaccettabile alle pale, si potrebbero inserire due strati di fogli assorbi-radar, fatti di una particolare schiuma che, opportunamente rinforzata con resine epossidiche può entrare a far parte integrante del materiale di cui è composta la pala stessa, senza alternarne la struttura e il peso.
La loro funzionalità è stata provata e risulta abbastanza efficace.
C'è ora da intervenire anche sul radar per svecchiare alcune di queste apparechiature che, come si legge nella rivista del MIT, funzionano ancora in tecnica analogica rendendo impossibile l'applicazione di qualsiasi sorta di filtraggio.
Al contrario, sulle più moderne apparecchiature radar digitali, molto può essere fatto intervenendo sul software di gestione: è possibile inserire appositi algoritmi capaci di individuare, partendo da vari fattori come la bassa velocità di rotazione delle eliche, che si tratta di un generatore eolico e non di un aereo, sopprimendo del tutto ogni falso allarme.
La realizzazione e la messa a punto di tali algoritmi per uno dei maggiori produttori, Raytheon, dovrebbe essere completata entro il 2011.
I costi non sono certo bassi e le cifre esposte dalla rivista del MIT potrebbero anche impressionare: si parla di decine di milioni di dollari.
Ma la riuscita di una simile impresa, oltre a dare un vantaggio competitivo alle due aziende, avrebbe il non trascurabile effetto a breve e medio termine di eliminare molte criticità.
 
Lisa Zillio
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