01/01/2013 - 01:00

Vita marina a rischio estinzione

Il numero di "zone morte" presenti negli oceani si è raddoppiato ogni decennio a partire dagli anni 1960. Si rischia un'estinzione di massa della vita marina.
Gli oceanografi australiani del Centro di eccellenza per lo studio delle barriere coralline dell'università James Cook di Townsville hanno analizzato una serie di studi dai quali emerge l' aumento significativo del numero di "zone morte".
Quest'ultime, presenti negli oceani, sono zone in cui i livelli di ossigeno sono talmente bassi che i pesci e le altre forme di vita non possono sopravvivere.

Oltre 400 sono le zone morte individuate durante il periodo 2000-2008, contro 300 negli anni 1990 e 120 negli anni 1980.
La loro estensione varia da uno a 70 mila kmq.
Il loro numero è raddoppiato ogni decennio a partire dagli anni 1960.

Esse sono presenti in tutti gli oceani, con punti particolarmente caldi in aree come il Pacifico al largo della costa orientale dell'Australia e della Cina, il golfo del Messico e l'Atlantico meridionale al largo della Namibia.

La loro presenza lungo le coste è dovuta alla densa popolazione umana, alla pesca eccessiva e agli scarichi in mare di sostanze nutrienti che creano fioriture di alghe e di batteri, che a loro volta sottraggono ossigeno all'acqua.
Negli oceani l'aumento del numero di zone carenti di ossigeno è da attribuirsi a cambiamenti nei venti e nelle correnti.
 
Roberta Colella
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