01/01/2013 - 01:00

Una nuova selvicoltura per le sequoie

Mike Fay, dopo aver analizzato 4000 ettari di foresta di sequoie al confine meridionale dell'Humboldt Redwoods State Park, ha proposto una nuova tecnica di selvicoltura per meglio utilizzare questo polmone verde.
Dopo trent'anni dedicati a salvare le foreste africane, il biologo Mike Fay su incarico del National Geographic ha realizzato un reportage sulla piu' grande foresta californiana di sequoie, per analizzare lo status quo e trovare una soluzione per incrementarne la crescita.
Con i suoi 115 metri d'altezza, la sequoia della California (Sequoia sempervirens) e' l'albero più alto del mondo.
Fay propone una tecnica di selvicoltura diversa da quella attualmente praticata (taglio a raso ad intervalli regolari di qualche decennio) in grado di aumentare la crescita dell'areale (zona di bosco) californiano, massimizzare la produzione di legname e tutelare la flora e la fauna, creando così un habitat di qualita'.
La sua idea consiste nel disboscare meno alberi, evitando quindi di radere al suolo tutte le piante di una zona, e operare invece una 'selvicoltura selettiva' che tagli solo il 30 per cento delle piante piu' esili e mal sviluppate, lasciando i tronchi dritti e robusti a prosperare nella nuova luce.
Il biologo spiega che "le sequoie si sviluppano a un fenomenale tasso di crescita se esposte al sole e sono un ottimo 'polmone verde' perche' catturano la Co2 presente nell'atmosfera e la trattengono nella loro corteccia'". Gli alberi piu' grandi rappresentano quindi un investimento a lungo termine, perche' - aggiunge Fay - "la foresta gestita con la pratica della selvicoltura selettiva offre lavoro e legname di qualita', ma anche un habitat per la fauna selvatica (allocco maculato e salmone) e acque pulite".
La sfida di oggi consiste quindi non nel salvare le sequoie, ma nel gestire quel 95 per cento di bosco che sta crescendo.
Lisa Zillio
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