10/03/2014 - 15:08

Una pianificazione strategica urbana contrasta il riscaldamento globale

Le nostre città sono e saranno sempre più determinanti nei cambiamenti climatici. Pertanto le scelte di razionalizzazione urbana porteranno a mitigare o a peggiorare queste trasformazioni. E' quanto si evince da uno studio, basato su accurati modelli, pubblicato dalla School of Geographical Sciences and Urban Planning, all'università dell'Arizona.
Lo studio ha analizzato la sensibilità del clima regionale alle espansioni metropolitane e megalopolitane, su scala nazionale statunitense, considerando aspetti quali la resilienza urbana e la sostenibilità. Lo scenario futuro prevede fino al doppio della popolazione attuale nel 2100, con conseguenze sia sull'aumento di costruzioni che sulla relativa sottrazione di territori rurali, quindi dell'impronta ecologica lasciata. I risultati della modellazione mostrano che l'espansione delle megalopoli, in assenza di un progetto urbano adattativo, potrebbe portare un aumento di temperatura fino a 2°C, non solo sulle singole città ma anche su vaste aree del paese; l'aumento costituisce una percentuale importante di tutto il riscaldamento globale previsto entro fine secolo, causato anche dai noti gas serra.
 
La modellazione atmosferica ad alta risoluzione si è basata su due piattaforme statistiche previsionali: WRF (Weather and Research Forecast), più tipicamente meterologica, ma comunque interconnessa all'ampliamento metropolitano, e ICLUS (Integrated Climate and Land Use Scenarios), che guarda di più l'aspetto di crescita della popolazione e del relativo sviluppo economico. Le proiezioni dell'ICLUS circa la densità di edifici sono state aggregate in 4 classi di territori: commerciale/industriale, urbano/suburbano, extraurbano, scarsamente o non sviluppato, dove le prime tre sono quelle più impattate dallo studio e dai relativi margini di pianificazione preventiva. Gli scienziati hanno applicato una suite di simulazione dell'espansione urbana con il 100% di dispiegamento di tetti freddi (altamente riflettenti), di tetti verdi (altamente traspiranti), e di tetti ibridi, ossia che incorporano le proprietà riflettenti e traspiranti di entrambi. Per tutti le aree megalopolitane, l'approccio con queste tre soluzioni porta teoricamente a minimizzare, se non ad azzerare, il riscaldamento indotto dalle costruzioni urbane non progettate con tali criteri di sostenibilità

I modelli applicati hanno tenuto conto della stagionalità, perché gli approcci basati sulle coperture naturali in edilizia non hanno lo stesso beneficio a prescindere dal clima peculiare della stagione. Ad esempio, se i tetti riflettenti raffreddano gli ambienti in estate, potrebbero farlo anche in inverno, causando una maggiore richiesta di energia per il riscaldamento; d'altro canto i tetti verdi portano ad un maggiore accumulo di vapore acqueo, che potrebbe peggiorare la percezione del caldo con aumento di umidità nelle zone prossime. Analogamente, la simulazione ha evidenziato una correlazione tra zone fortemente invase da tetti riflettenti e una diminuzione delle precipitazioni, con conseguente scarsità idriche sia per l'uomo che per l'ecosistema; se si giungesse però ad un equilibrio in questo senso, una tale configurazione urbana potrebbe influire positivamente anche su fenomeni meteo-climatici come inondazioni e allagamenti locali. 
 
Infine, si è notato come il contributo della crescita urbana incontrollata al riscaldamento climatico è strettamente calzato sulla realtà geografica di quel territorio. Questo a prescindere dall'effetto negativo causato dalle emissioni di CO2 che non sono direttamente imputabili alle abitazioni, dato che nello studio pesano al massimo fino al 27% sul fattore di innalzamento della temperatura. Si deve pertanto convergere su scelte oculate nella pianificazione urbana ed edilizia, con design e tecnologie fortemente green per contrastare gli impatti climatici dovuti all'inevitabile espansione. Costruire in modo resiliente ed adattativo, esaminando a fondo gli impatti ambientali caratteristici del posto; implementare sistemi di efficienza energetica basati anche sull'uso del verde, per stabilizzare le temperature; sono queste due tra le principali priorità per migliorare la qualità della vita metropolitana e, forse, anche di tutto il pianeta. 

(autore: Giacomo Matera Capicciuti)
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