01/01/2013 - 01:00

Un altro scandalo nucleare per la Francia

Dopo l'inchiesta "Déchets: le cauchemar du nucléaire" che ha svelato lo stoccaggio del 13% delle scorie radioattive francesi nel complesso atomico russo di Tomsk-7, in Siberia e che ogni anno 108 tonnellate di uranio impoverito provenienti dalle centrali atomiche francesi verrebbero spedite in Russia e scaricate a cielo aperto, si e' aperta una nuova inchiesta interna al colosso energetico Electricité de France (Edf).
Edf ha affermato che «I rifiuti radioattivi prodotti dal trattamento dei combustibili restano in Francia dove sono custoditi in depositi in tutta sicurezza nel sito di La Hague».
Ma alle assicurazioni del colosso nucleare in Francia non crede quasi nessuno, soprattutto dopo la diffusione delle immagini dell'inchiesta condotta dai giornalisti di Liberation Eric Guéret e Laure Noualhat che mostrano in maniera inequivocabile e dettagliata contenitori con combustibile nucleare usato stoccati accanto ad una ferrovia in Siberia senza nessuna precauzione.
Su Réseau "Sortir du nucléaire" gli ambientalisti hanno commentato cosi' l'accaduto: «Mentre il ministro dell'ecologia Chantal Jouanno si contenta di chiedere  "un'inchiesta",  con l'obiettivo evidente di guadagnare tempo perché l'affaire sparisca dall'attualità Réseau "Sortir du nucléaire" chiede il ritorno in Francia delle scorie radioattive francesi abbandonate da Edf in Russia.
In effetti, è ingiustificabile che l'industria nucleare francese si sbarazzi all'estero dei suoi rifiuti radioattivi.
L'argomentazione ingannevole di Edf che pretende che non si tratti di scorie ma di "materiabile valorizzabile", non può essere posta: non è proprio più giustificabile lasciare in Russia sia  "materiali valorizzabili" che rifiuti.
Bisogna che la Francia nucleare si assuma le conseguenze delle sue attività e ne renda finalmente conto davanti all'opinione pubblica.
I cittadini francesi devono in questa occasione prendere coscienza dell'accumulazione drammatica di diverse categorie di rifiuti e  residui radioattivi prodotti dall'industria nucleare  e dell'assenza di soluzioni per queste scorie.
Il rimpatrio in Francia delle scorie radioattive spedite in Russia obbligherà le autorità francesi a tentare di trovare un sito di stoccaggio... sapendo che è più difficile trovare un sito del genere in Francia che in fondo alla Siberia.
Questo permetterà di ricordare che, malgrado le manovre indegne, lo Stato francese no riesce, da molti mesi, ad imporre la realizzazione di un sito di interramento delle scorie radioattive: i tentativi fatti nell'Aube all'inizio del 2009 sono stati respinti dalle popolazioni locali e dalle associazioni antinucleari».
Gli ambientalisti francesi fanno la lista di altre scorie che la Francia ha nascosto in altri Paesi; ad esempio gli "sterili", montagne di residui derivati dall'estrazione di uranio e abbandonati a cielo aperto in Niger da Areva.
La scoperta della discarica nucleare francese in Russia mette fortemente in dubbio quel che Edf ed Areva propagandano con una massiccia campagna sui media: «Il 96% delle scorie nucleari francesi sono riciclate»
Lisa Zillio
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