30/07/2014 - 01:30

Un modello italiano per ridurre l'impatto ambientale degli Usa

In crescita nell'ultimo anno negli Stati Uniti la produzione energetica, che ora riesce a soddisfare l'85% dei consumi interni. Ma negli Usa cresce anche l'impatto ambientale, così il presidente Obama si propone di ridurre entro il 2030 un 30% delle emissioni di gas a effetto serra, prevalentemente quelli prodotti dalle 600 centrali elettriche a carbone, responsabili del 31% delle emissioni di CO2. Per realizzare questo programma gli Usa potrebbero scegliere un modello italiano.
E proprio per questo il presidente degli Stati Uniti ha presentato un testo per ridurre del 30% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, richiedendo alle centrali elettriche di ridurre drasticamente le loro emissioni di biossido di carbonio, con particolare riferimento alle 600 centrali elettriche a carbone, su un totale di 1.600 centrali elettriche presenti negli Usa, che da sole producono il 31% delle emissioni totali.

In merito al peso economico di questo programma, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che non permetterà un aumento del prezzo dell'energia elettrica e che, al contrario, la limitazione delle emissioni di CO2 riuscirà a stimolare l'economia americana generando un indotto di 74 miliardi di dollari. E sembrerebbe dunque che Barack Obama abbia pensato di ricorrere al modello italiano. Grazie al sistema dei Titoli di Efficienza Energetica quale mezzo non solo per sviluppare un utilizzo più razionale dell'energia ma anche, proprio come vorrebbe Obama, per incentivare le aziende e per dinamizzare il mercato, l'Italia è infatti all'avanguardia in questo settore.

L'idea di migliorare l'ambiente, risparmiare risorse e usare il risparmio energetico per trasformarlo in denaro si è concretizzata per la prima volta appunto in Italia e leader in questo settore è una società romana, Avvenia (www.avvenia.com), che da 12 anni a questa parte ha fatto dell'innovazione il suo marchio di fabbrica. L'azienda ha sede a Genzano di Roma, ai Castelli Romani, e ha clienti in tutt'Italia e all'estero, dal Gruppo Fiat a Trenitalia a Coca-Cola. Le grandi multinazionali scelgono proprio il know-how di Avvenia per il risparmio energetico.
Quello italiano si è dunque dimostrato il sistema per il risparmio energetico più innovativo al mondo, un esempio da seguire per la Francia che ha introdotto un analogo sistema un anno dopo l'Italia, per molti altri Paesi europei che sono attualmente in procinto di farlo e perfino per gli Stati Uniti che nel 2015 potrebbero adottare un modello analogo.

La riduzione delle emissioni voluta da Obama dovrebbe infatti entrare in vigore nel 2015 e per realizzare quello che è già stato definito dai media americani come «il più ambizioso programma mai proposto per lottare contro il riscaldamento globale» gli Usa sembrerebbero proprio orientati verso il modello italiano.

«Con l'avvicinarsi della Conferenza Internazionale sul Clima che si terrà a Parigi nel 2015 il presidente degli Stati Uniti, anche in risposta alle ripetute richieste degli ambientalisti americani, vuole assumere un ruolo di leadership mondiale nella lotta contro il riscaldamento globale» commenta l'ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia.

L'entusiasmo di Obama è condiviso anche dall'EPA, l'Agenzia Americana per la Protezione dell'Ambiente, secondo cui questo programma  aumenterebbe di poco i prezzi per i consumatori e, al contrario, consentirebbe alle famiglie di risparmiare denaro portando a ridurre e a ottimizzare il consumo energetico degli americani«Un po' come è già accaduto in Italia» aggiunge il fondatore di Avvenia, che è da sempre in prima linea nello sviluppo di nuove procedure globali per proteggere il pianeta e che attraverso l'implementazione della «Modellazione Dinamica Avvenia» (MDA) ha conseguito per le aziende ancora maggiori risparmi energetici e importanti vantaggi economici legati ai Titoli di Efficienza Energetica, contribuendo in modo decisivo allo sviluppo di infrastrutture più efficienti ed economiche.
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile