01/01/2013 - 01:00

Un Mediterraneo libero dai veleni

Viene lanciata in occasione di Slow Fish (a Genova fino al 29 maggio) una Petizione per sostenere l'azione dell'Osservatorio "Per un Mediterraneo libero dai veleni" nella lotta contro l'inquinamento del Mare Nostrum ad opera delle cosiddette "navi dei veleni" o "navi a perdere" e delle zone franche costiere dove sono stati affondati o seppelliti rifiuti pericolosi o radioattivi.
 
La Petizione individua otto filoni operativi di intervento che necessitano dell'azione comune di Governo, Magistratura e Parlamento:
1. un rapporto organico tra i tre organismi parlamentari interessati con poteri di indagine (Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica); 
2. la creazione di un coordinamento tra le Procure della Repubblica che si sono occupate e si stanno occupando dell'argomento (a cominciare da quelle di Asti, Brescia, La Spezia, Matera, Napoli, Reggio Calabria, Paola); 
3. la convocazione da parte del Ministro dell'Interno di un tavolo operativo che coinvolga tutti gli organismi e i corpi delle Forze dell'ordine che abbiano svolto o possano svolgere ricerche e indagini su queste vicende per redigere un elenco delle "navi e perdere" e fornire indicazioni per intervenire su quelle più sospette; 
4. l'istituzione di una Struttura Operativa, presso il Ministero dell'Ambiente, della tutela del territorio e del mare, che faccia un censimento di tutte le indagini e le ricerche riguardanti fenomeni rilevanti di inquinamento in mare aperto, nelle acque superficiali o nei sedimenti, di sostanze pericolose o radioattive e raccolga le segnalazioni di chi opera in mare (a cominciare dai pescatori); 
5. l'attivazione del Ministero della Salute e delle sue articolazioni, nonché dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), nella raccolta di informazioni/segnalazioni provenienti dalle ASL e dai medici di base; 
6. la predisposizione, grazie ad una collaborazione tra il Ministero dell'ambiente ed il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio, di azioni mirate che consentano di individuare e mettere in sicurezza o bonificare i relitti delle "navi a perdere"; 
7. adeguati finanziamenti per sostenere queste indagini ed operazioni anche usando i patrimoni sequestrati alla criminalità organizzata; 
8. l'accertamento delle responsabilità penali, oltre che dei comandanti, degli armatori e dei proprietari della navi come stabilito dalla Legge sulla difesa del mare. 
 
Tutti gli interessati potranno sottoscrivere la Petizione presso lo stand di Slow Food.
L'Osservatorio sarà presente alla manifestazione con un intervento di Stefano Lenzi, responsabile del Settore legislativo, al dibattito di domenica 29 maggio alle ore 17.00 presso il Museo del Mare sul tema "Com'è profondo il mare".
L'incontro sarà un'occasione per parlare di inquinamento marino e puntare i riflettori sui traffici illeciti internazionali di rifiuti via mare, spesso coniugati con il traffico d'armi.
 
L'Osservatorio "Per un Mediterraneo libero ai veleni" è promosso da Agci - Agrital, Cittadinanza Attiva, Comitato Civico "Natale De Grazia", Greenpeace Italia, Lega Pesca, Marevivo, Medici per l'Ambiente - ISDE, Movimento "Ammazzateci Tutti"/Fondazione Scopelliti, Slow Food Italia, Società Chimica Italiana, WWF Italia)
Lisa Zillio
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