01/01/2013 - 01:00

Un idroelettrico amico dei fiumi

Verrà presentata martedì 14 dicembre 2010 presso la Libera Università di Bolzano da Istituto di Ricerche Ambiente Italia, APER (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), Studio Frosio e WWF, CH2OICE, la certificazione per rendere l'idroelettrico davvero amico dell'ambiente.
 
Il progetto CH2OICE ha sviluppato una certificazione rigorosa ed economicamente sostenibile che non solo risponde ai criteri della Direttiva Quadro sulle Acque, ma li supera garantendo ai consumatori che l'energia da loro utilizzata sia effettivamente green.
La metodologia è stata testata sul campo in 4 impianti tra Trentino e Veneto con il risultato che tre di essi sono certificabili a costi accessibili.
 
In quest'occasione oltre a presentare il marchio e i risultati della sperimentazione sugli impianti, la fondazione REEF (proprietaria del marchio 100% Energia Verde) spiegherà come produttori certificati CH2OICE potranno mettere sul mercato un prodotto energetico "di alta qualità" destinato ai consumatori più esigenti e sensibili alla tutela ambientale. 
La certificazione potrà anche essere uno strumento utile per gli enti pubblici che potranno contare su verifiche di compatibilità affidabili, riducendo i costi dei controlli: il rispetto dell'ambiente degli impianti certificati sarà garantito da un comitato scientifico composto dai maggiori esperti di fiumi italiani e da un comitato di garanti che include Legambiente e WWF. 
 
Tra le fonti rinnovabili, l'energia idroelettrica è la più utilizzata in Italia: il 17% della produzione elettrica nazionale deriva dai fiumi, soprattutto quelli alpini, contro il 7% delle altre fonti (eolico, geotermico, solare fotovoltaico, biomasse). 
Inoltre, dai dati forniti da Terna, in Italia esistono più di 2000 impianti di produzione di energia idroelettrica, ma oltre l'85% della produzione viene da 300 grandi impianti, con un'età media di più di 60 anni, progettati in un'epoca in cui si mirava soprattutto a massimizzare la produzione e le esigenze di tutela ambientale non erano sentite come oggi.
Lisa Zillio
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