01/01/2013 - 01:00

Un film-documentario per la biodiversità

Al Festival Internazionale del film di Roma lo “sguardo” cinematografico sulla crisi ambientale in Cina vince il premio Wwf per la biodiversita’. Il film-documentario De Regenmakers dell’olandese Floris-Jan van Luyn riceve la statuetta del panda per la biodiveristà.
E’ il film-documentario che meglio ha saputo rappresentare il valore della biodiversità tra quelli proiettati nel corso del Festival Internazionale del Film di Roma: per questo motivo “De Regenmakers”, del regista olandese  Floris-Jan van Luyn, ha ricevuto oggi il Premio WWF per la biodiversità nel corso della Cerimonia di Consegna dei Premi Collaterali.  A ritirare il premio il direttore della sezione L’Altro Cinema | Extra del Festival Internazionale del Film di Roma, Mario Sesti: la statuetta dorata a forma di panda è stata consegnata davanti alla platea della Sala Petrassi - Auditorium Parco della Musica di Roma - dal Presidente onorario del WWF Italia, Fulco Pratesi e dalla Presidente del WWF Lazio, Vanessa Ranieri. Al regista il WWF ha anche assegnato una speciale opportunità, ovvero, girare in un’Oasi WWF italiana parte del suo prossimo lavoro cinematografico nel rispetto dei criteri di conservazione dell’area protetta interessata

La giuria del Premio WWF ha così motivato la sua scelta: “Attraverso la storia di piccoli grandi eroi il film racconta  i costi ambientali lontani e taciuti del Made in China. Un disastro di cui siamo responsabili e di  cui piccole e grandi comunità  pagano un pesante tributo di malattie ed enormi disagi. Come racconta uno dei protagonisti dei quattro episodi si tratta di “uomini che mangiano uomini”. Una sorta di cannibalismo perpetuato attraverso la distruzione e l’inquinamento di ambienti ed ecosistemi lontani a beneficio del nostro consumo. Il film è epico in senso moderno: le piccole battaglie locali assumono un significato globale all'interno del paese più contraddittorio del mondo, mettendo in pratica quel principio dell'ambientalismo attivo e partecipato per cui si deve agire localmente e pensare globalmente. Se si vuole continuare a sperare”.

La scelta del documentario è stata fatta tra tutte le categorie presenti al Festival da parte dei giurati Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico e giornalista, Antonio Cianciullo, inviato de La Repubblica specializzato in temi ambientali, Vanessa Ranieri, Presidente del WWF Lazio e Isabella Pratesi, Direttore Conservazione del WWF Italia. Il WWF ha ringraziato gli organizzatori del Festival per aver offerto l’opportunità di lanciare al grande pubblico il messaggio di quanto sia importante difendere il nostro patrimonio naturale e di poterlo diffondere anche attraverso la ‘testimonianza artistica’ di un’opera cinematografica. Il cinema, infatti, può essere un formidabile “alleato” per le organizzazioni che quotidianamente si battono contro l’impoverimento delle risorse vitali per l’umanità. 

Non è la prima volta che il WWF è al fianco della ‘settima arte’ per trasmettere il proprio messaggio di salvaguardia dell’ambiente e delle specie più a rischio: è accaduto nel 1992 con il cortometraggio Anima Mundi, di Godfrey Reggio di cui il WWF è stato co-produttore, una suggestiva fusione tra immagini e musica sulla ricchezza di specie, un vero e proprio ‘manifesto sulla bellezza della biodiversità.
Il WWF ha spesso affiancato anche le ‘prime’ cinematografiche di veri e propri film:  il “debutto” in Italia è avvenuto nel 1988 con Zoo, di Cristina Comencini girato nei luoghi del Giardino zoologico di Roma, oggi Bioparco, con una giovanissima Asia Argento e negli anni seguenti per Gorilla nella nebbia con Sigourney Weaver Balla coi Lupi con Kevin Costner, Il popolo migratore  di Jacques Perrin promosso anche in occasione di una delle edizioni di Giornata Oasi WWF, Creature selvagge, con Jamie Lee Curtis e alcuni dei comici del gruppo Mounty Pyton e infine Due Fratelli  di Jean-Jacques Annaud in cui è stato possibile trasmettere al pubblico messaggi per la difesa della tigre e il film denuncia sui cambiamenti climatici Age of Stupid  promosso in occasione del Summit di Copenaghen.
Il Premio WWF per la biodiversità ad un’opera cinematografica o documentaristica è invece alla sua prima edizione e conclude l’attività di promozione del WWF per l’Anno Internazionale della Biodiversità dichiarato dall’Onu. 
Marilisa Romagno
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