21/02/2018 - 16:45

Sviluppo sostenibile: l'Italia è indietro sugli obiettivi ONU

Nonostante gli sforzi compiuti dall'Italia il nostro paese rimane indietro su sostenibilità economica, sociale e ambientale. Occorre un impegno politico importante.

sviluppo sostenibile

Secondo i dati diffusi dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile l'Italia è rimasta indietro su diversi "goal" individuati dall'ONU al 2030. Peggioriamo in povertà, disuguaglianza, condizioni economiche delle città, acqua e strutture igienico-sanitarie, ecosistemi terrestri. Facciamo meglio in educazione, uguaglianza di genere, innovazione e salute. "Nonostante  i passi avanti compiuti in alcuni campi - afferma Enrico Giovannini, portavoce ASviS - l’Italia resta in una condizione di non sostenibilità economica, sociale e ambientale. Se i partiti non metteranno lo sviluppo sostenibile al centro della legislatura, le condizioni dell’Italia saranno destinate a peggiorare anche in confronto ad altri paesi”.

La misura della sostenibilità dell’Italia non migliora. Ed è necessario che la politica si impegni, con azioni immediate, per portare il Paese su un sentiero di sviluppo sostenibile, dal punto di vista economico, sociale e ambientale. È il messaggio che emerge dall’analisi dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che con i suoi 185 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia, che oggi pubblica i nuovi indicatori compositi (costruiti a partire da oltre 90 indicatori elementari) per descrivere l’andamento dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e consentire, alla vigilia delle elezioni politiche, una valutazione del Paese rispetto agli impegni che ha assunto in sede ONU con la sottoscrizione dell’Agenda 2030.

Sviluppo sostenibile in Italia, a che punto siamo?

Secondo l’analisi contenuta nel database dell’ASviS http://asvis.it/dati/ che comprende gli indicatori compositi e oltre 170 indicatori elementari pubblicati dall’Istat a dicembre 2017, tra il 2010 e il 2016 l’Italia mostra segni di miglioramento in sette aree: salute, educazione, uguaglianza di genere, innovazione, modelli sostenibili di produzione e di consumo, lotta al cambiamento climatico, cooperazione internazionale. Per sei aree, invece, la situazione peggiora sensibilmente (povertà, condizione economica e occupazionale, disuguaglianze, acqua e strutture igienico-sanitarie, condizioni delle città, ecosistema terrestre), mentre per i restanti quattro temi la condizione appare sostanzialmente invariata (alimentazione e agricoltura sostenibile, sistema energetico, condizione dei mari e qualità della governance).

Gli indicatori pubblicati sono stati costruiti utilizzando la metodologia AMPI, adottata anche dall’Istat per costruire gli indicatori compositi del Benessere Equo e Sostenibile (BES). In particolare, è stato possibile costruire un indicatore composito per 14 Obiettivi su 17, mentre per i goal 13, 15 e 17 si è scelto di continuare ad utilizzare un singolo indicatore headline. Sia gli indicatori forniti dall’Istat sia gli indicatori compositi sono disponibili nel database ASviS, che contiene anche dati riferiti alle diverse regioni.

Tommaso Tautonico
autore
Articoli correlati