01/01/2013 - 01:00

Stop al massacro dei delfini!

E' partita una mobilitazione generale in Giappone, coordinata dall'Ente Nazionale Protezione animali, contro il massacro dei cetacei. Anche a Roma l'Enpa è scesa in piazza davanti l'ambasciata giapponese.
Ieri, 14 ottobre, nella giornata mondiale contro le mattanze dei delfini in Giappone, coordinata dal network che fa capo a Ric O'Barry, l'Ente Nazionale Protezione animali si mobilita contro il massacro dei cetacei: dalle 11.00 gli attivisti dell'Enpa sono scesi in piazza davanti all'Ambasciata del Giappone, a Roma, mentre presso il "Lettere caffè" dalle ore 18.00 è stato proiettato il documentario premio Oscar "The Cove". Quest'ultima iniziativa è stata realizzata anche con la collaborazione di Feltrinelli Real Cinema che ha edito il cofanetto che contiene il dvd e il libro di "The Cove" (all'interno del quale vi è una lunga intervista ad Ilaria Ferri).

Ed è stato proprio il documentario premio Oscar The Cove a svelare al mondo intero quale atroce segreto - gelosamente occultato - si cela nella baia dove i delfini muoiono tra terribili sofferenze. Gli esemplari più piccoli, sono scelti dai mercanti di delfini per essere venduti a circa 150-170 mila dollari ai delfinari di tutto il mondo. Dopo la cattura i cuccioli saranno sottoposti all'addestramento basato sulla deprivazione alimentare che li obbligherà a eseguire ridicoli esercizi e a compiacere spettatori, troppo spesso ignari di contribuire a condannare all'ergastolo creature innocenti che appartengono al mare.

"Oggi, in tutti i continenti, dall'America all'Africa, dall'Oceania all'Europa passando per l'Asia si manifesta contro le mattanze dei delfini in Giappone." - ha dichiarato nella giornata di ieri Ilaria Ferri, direttore scientifico e responsabile delle campagne internazionali dell'Enpa- "Paese che autorizza ogni anno il massacro di 23.000 piccoli cetacei (tursiopi, grampi, globicefali etc.)". "Siamo qui oggi, insanguinati e "feriti" - prosegue Ferri -, per testimoniare il crimine atroce di cui si macchia il Giappone e per pretendere che si fermi. Proprio ieri, attivisti che sono a Taiji hanno documentato la mattanza di un branco di delfini.

Grazie a Ric O' Barry e al documentario "The Cove" nessuno ora potrà più dire di non sapere; il governo giapponese non potrà più mentire e il mondo intero ha gli occhi puntati sul Paese del sol Levante." L'Enpa ha scritto al Ministro Frattini affiché si renda portavoce, presso il governo giapponese, dello sdegno che i cittadini Italiani provano nei confronti di questa pratica, tanto inutile quanto barbara e indegna di un paese civile. I delfini vengono uccisi perché, alla stregua delle balene, sono considerati competitori nella pesca. Da Marzo a settembre i pescatori intercettano le loro rotte migratorie e percuotendo sbarre di ferro sulle imbarcazioni creano un muro di suoni che costringe i delfini a rifugiarsi nelle baie. Le imboccature di queste sono poi chiuse con una rete e il giorno successivo inizia la mattanza. Le immagini per la stampa sono disponibili sul sito internet: ww.savejapandolphins.org (http://www.savejapandolphins.org/pressportal.php); ulteriore materiale disponibile alla pagina facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=121145051275161.
Tommaso Tautonico
autore