18/12/2014 - 11:30

Serramenti in legno naturale e casa in paglia per l'azienda agricola "Al Confin"

Quando si pensa alla paglia di certo non lo si associa ad un materiale da costruzione. La paglia fa pensare a qualcosa di povero, ad un rifugio precario, non adatto per una costruzione resistente. Ad esempio nellafavola dei tre porcellini, la casa di paglia è la prima ad essere spazzata via dal soffio del lupo.
In realtà si tratta di un metodo costruttivo che offre grandi benefici, incarnando al massimo grado i principi della bioedilizia. Una casa in paglia, abbinando materiali naturali ed ecosostenibili – come la paglia, il legno non trattato, la calce o l’argilla – permette di abbattere le emissioni di anidride carbonica, riducendo l’impatto ambientale e creando un ambiente più salutare; offre un isolamento termico e una regolazione dell’umidità maggiori rispetto a una casa tradizionale. I vantaggi e la filosofia sottesa a questo metodo costruttivo ha conquistato anche l’arch. Alice Biasia e suo marito Paolo Marostegan, titolare di “Al Confin”, azienda agricola biologica a conduzione famigliare, situata al confine tra le province di Vicenza e Padova.

"Desideravamo un edificio costruito con materiali ecologici, economici, riciclabili e a Km 0, che consumasse poca energia, ne richiedesse poca per costruirlo e che assicurasse un elevato benessere interno" racconta l’arch. Biasia. "Un edificio auto-costruito assieme ai famigliari, agli amici, alla rete per il mutuo-aiuto, con l’ausilio, certo, di artigiani esperti. Un’abitazione insieme innovativa, sperimentale e tradizionale. Quando abbiamo conosciuto le “case in paglia” abbiamo capito che era ciò che cercavamo".

In un edificio ecosostenibile ed energeticamente efficiente un ruolo fondamentale è svolto dai serramenti che hanno il compito di isolare termoacusticamente e di proteggere dall’acqua e dal vento. "Non pensavamo che ci sarebbe riuscita, ma l’azienda Tondin ci ha fornito tutti i serramenti con finiture completamente naturali, che in più esaltano la bellezza originale del legno" sottolinea l’arch. Biasia. "Non parlo delle classiche vernici ecologiche, i cui componenti di base derivano dalla sintesi chimica, ma di sostanze come oli e resine vegetali, essenze, cera d’api e terre coloranti: finiture prive di solventi, che non rilasciano sostanze tossiche e che quindi garantiscono il massimo rispetto dell’ambiente naturale e abitativo".

In totale sono state montate quattro porte interne, di cui una a scomparsa, sei finestre ad un’anta, quattro oscuranti e due portoncini antipanico. Le finestre sono state realizzate in abete lamellare spazzolato, gli scuri in multistrato marino di Okumè, mentre le porte interne sono in frassino spazzolato. Prassi vuole che le cassemorte di porte e finestre siano fissate ai muri con schiume poliuretaniche. In questo caso sono state disegnate delle cassemorte su misura ad incastro, in modo da garantire un adeguato isolamento e una tenuta ad aria e acqua senza schiume. Le tappe di questo realizzazione si possono approfondire online attraverso il blog casadipagliaalconfin.blogspot.it.
Tommaso Tautonico
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