14/04/2010 - 18:29

SEP 2010: analisi delle pressioni civili e industriali sull'ambiente urbano

Durante il SEP 2010, il Salone Internazionale delle Ecotecnologie, in Fiera a Padova dal 21 al 24 aprile 2010, si accenderanno i riflettori sul tema: le pressioni civili e industriali sull'ambiente urbano. L'appuntamento è per giovedì 22 aprile, dalle ore 14:00.
Il riscaldamento domestico e le emissioni industriali, infatti, rappresentano importanti contributi di pressione ambientale nel contesto cittadino. Nel corso del convegno si confronteranno esperti del settore per analizzare le principali cause dell'inquinamento in ambiente urbano, che suscitano maggiore preoccupazione sociale e sollecitano una particolare attenzione da parte degli enti di controllo. "Negli ultimi anni l'attenzione nei confronti dell'utilizzo della legna per il riscaldamento domestico è in aumento - commenta Andrea Piazzalunga, Università degli Studi di Milano Bicocca - Se da un lato questo combustibile è rinnovabile e nel bilancio della CO2 può essere considerato a impatto zero, dall'altro la sua combustione, con le tecnologie oggi più diffuse ha delle emissioni in atmosfera che non possono essere considerate trascurabili. Recenti studi sia italiani che europei hanno messo in luce che l'utilizzo della legna come fonte di riscaldamento domestico ha un significativo impatto sulla qualità dell'aria anche nei centri urbani". Nel corso dell'intervento verranno illustrate oltre alle metodologie per la stima del contributo della legna ai livelli di inquinamento anche i dati relativi ad alcune città italiane. La combustione della legna sembra essere anche una importante sorgente in atmosfera di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), composti che possono rappresentare un rischio per la salute umana. "L'impatto della produzione industriale, se pur spesso decentrata, ha una ricaduta anche sulla qualità dell'ambiente nei centri urbani- aggiunge Gianluigi De Gennaro, Università degli Studi di Bari - Questo induce a ricercare metodologie e strumenti che permettano una valutazione ed una quantificazione di tale impatto. L'attenzione si concentra su aree definite "a rischio" a causa della presenza di numerose attività industriali altamente impattanti presenti sul territorio; particolare rilievo, ad esempio, assumono i centri di Taranto e Trieste, interessati da impianti siderurgici tra i più importanti a livello europeo". "I processi di smaltimento dei rifiuti rappresentano l'ultima fase di una gestione integrata - conclude Fabrizio Passarini, Università degli Studi di Bologna. Costituiscono inoltre un problema di particolare sensibilità sociale e la loro accettabilità deve essere veicolata mediante un'opportuna gestione che prevenga o limiti i conflitti con la popolazione. Tale gestione richiede l'utilizzo di adeguati strumenti scientifici, sia a supporto delle decisioni, sia per il controllo degli impatti sull'ambiente e sulla salute umana provocato dai processi di smaltimento. In particolare, risulta particolarmente importante individuare le soluzioni più adeguate da una prospettiva che comprenda l'intero ciclo di vita dei rifiuti, mediante strumenti analitici, quale l'LCA, e progettuali, quale l'Eco-design". Per maggiori informazioni: www.seponline.it.
Lisa Zillio
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