14/01/2015 - 11:47

Semestre europeo, ambiente: ecco i risultati raggiunti dalla presidenza italiana all'Ue

Si è concluso il semestre italiano di presidenza al Consiglio dell'Unione Europea e non poche sono state le critiche legate agli scarsi risultati raggiunti dal nostro governo.
Si poteva fare di più? Si poteva fare meglio? Difficile dirlo, ma cerchiamo di tranne un primo bilancio degli "obiettivi ambientali" raggiunti in Europa negli ultimi sei mesi. In generale, la presidenza italiana ha lavorato per un rafforzamento del ruolo e degli obiettivi delle politiche ambientali nel semestre europeo e nella strategia Europa 2020, si legge nel documento messo a punto dal governo per spiegare i risultati raggiunti.

In questo ambito, nel luglio scorso per la prima volta i ministri europei dell'Ambiente e del Lavoro si sono riuniti insieme per affermare il legame tra crescita e occupazione verde. In questo contesto, il Consiglio ha affermato la necessità di riportare la sostenibilità al centro del dibattito sulla crescita e sull'occupazione, chiedendo un rafforzamento del ruolo e degli obiettivi delle politiche ambientali nel Semestre europeo e nella Strategia 2020, anche attraverso la promozione dell'economia circolare e dell'uso efficiente delle risorse nel ciclo di coordinamento delle politiche economiche europee, continua il documento del governo.

 
In vista degli appuntamenti negoziali internazionali sul clima, come la Conferenza di Parigi del 2015, e per continuare ad assicurare una efficace e continua de-carbonizzazione dell'economia europea, durante la presidenza italiana si è chiuso l'accordo sul Pacchetto Clima -Energia al 2030, adottato dal Consiglio europeo di ottobre con l'intesa sugli obiettivi europei in termini di riduzione delle emissioni (40%), energie rinnovabili (27%) e aumento dell'efficienza energetica (27%). Sulla scia di questi risultati, l'Ue ha svolto il ruolo di guida a Lima, dove dal 1 al 12 dicembre si è svolta la ventesima Conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e il Protocollo di Kyoto. Su questo stesso tema, la presidenza italiana ha sbloccato l'iter di ratifica UE dell'emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto che dovrà essere finalizzato dal Parlamento europeo. 
 
Dopo anni di stallo, la presidenza ha concluso l'accordo di grande rilevanza sulla direttiva che consente agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM in parte o tutto il territorio nazionale. E' uno strumento legislativo che consente la maggiore flessibilità possibile agli Stati membri nelle scelte relative alla coltivazione di OGM, in modo da poter prendere in considerazione le specificità nazionali e locali. In tema di uso efficiente delle risorse, la Presidenza ha raggiunto l'accordo sulla direttiva relativa alla riduzione del consumo dei sacchetti di plastica che, oltre a consentire la riduzione della quantità totale dei sacchetti di plastica oggi utilizzati, potrà rappresentare un'opportunità per migliorare l'intero sistema di gestione dei rifiuti.
 
Quanto al controllo delle emissioni dei gas ad effetto serra, l'argomento è stato affrontato anche nell'accordo raggiunto al Consiglio sul regolamento relativo al monitoraggio, alla rendicontazione e verifica delle emissioni di anidride carbonica prodotte dal trasporto marittimo. L'accordo sulla direttiva che stabilisce i metodi di calcolo e gli obblighi di comunicazione sulla qualità dei carburanti prevede "una soluzione equilibrata che limita al massimo gli oneri amministrativi per Stati Membri e operatori, senza tuttavia compromettere il raggiungimento dell'obiettivo ambientale", spiega il governo. L'accordo sulla direttiva del Consiglio che stabilisce i metodi di calcolo e gli obblighi di comunicazione ai sensi della Direttiva 98/70/CE sulla qualità dei carburanti, ha consentito di superare le storiche riserve di alcuni Stati membri, consentendo l'adozione da parte del Consiglio e del Parlamento di un testo equilibrato che limita al massimo gli oneri amministrativi per Stati Membri e operatori, senza però compromettere il raggiungimento dell'obiettivo ambientale. 
 
Progressi importanti sono stati registrati anche in tema di qualità dell'aria. Con l'obiettivo di definire il quadro europeo per l'ulteriore riduzione dell'inquinamento atmosferico alla fonte, la presidenza ha adottato l' orientamento generale sulla direttiva sui medi impianti di combustione, definendo valori limite di emissione per gli impianti di combustione di potenza termica compresa tra 1 e 50 MW. La proposta consentirà la definizione di un sistema di registrazione o autorizzazione di tali impianti sul territorio dell'Unione colmando una lacuna da tempo presente nella legislazione comunitaria. 
 
L'agenda internazionale per l'ambiente ha visto la presidenza coordinare le posizioni e la rappresentanza esterna dell'Unione europea in occasione di oltre 20 appuntamenti, per la maggior parte nei settori dei cambiamenti climatici, della biodiversità e della sostanze chimiche. Tra di essi si evidenziano per il particolare rilievo: la Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP20), la Conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica (COP 12) e dei suoi due Protocolli di Cartagena sulla biosicurezza (COP-MOP 7) e di Nagoya sulle risorse genetiche (COP1) ed il sesto incontro del Comitato negoziale intergovernativo della Convenzione Minamata sul mercurio (INC6).
 
Nonostante quanto affermato dal governo in merito ai risultati raggiunti nel corso del semestre, è scarsa la soddisfazione manifestata del mondo ambientalista su quanto fatto da Renzi in Europa.  Secondo il WWF il governo ha di fatto mancato l'obiettivo di favorire una "crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", dichiarato il primo  luglio 2014, in occasione dell'inizio del semestre italiano. 
 
In particolare, in merito al Pacchetto Clima- Energia 2030, i risultati ci sono stati, ma secondo il WWF non possono che definirsi "deboli". Per esempio, gli obiettivi per efficienza energetica e rinnovabili sono vicini o addirittura al di sotto delle attuali tendenze di crescita. "L'UE dovrà rivedere i suoi obiettivi verso l'alto, come chiediamo di fare anche agli altri paesi nell'ambito dei negoziati alle Nazioni Unite per chiudere un accordo globale sul clima che sia significativo a Parigi per la COP 21 nel dicembre 2015" afferma l'associazione ambientalista. 
Rosamaria Freda
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