01/01/2013 - 01:00

Scuole più belle e più pulite con Nontiscordardimé

Un ambiente scolastico ospitale, pulito e funzionale influisce sullo sviluppo del senso civico e sulla formazione culturale dei ragazzi. Per questo Legambiente organizza ogni anno, con l'arrivo della primavera, Nontiscordardimé - operazione scuole pulite: una giornata di volontariato interamente dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici, che coinvolge alunni, genitori e insegnanti in piccole operazioni di ripristino e di abbellimento di aule e cortili.
Gli interventi sono decisi in base alle esigenze e agli spazi di ciascuna scuola e vanno dalla pulizia alla verniciatura, alla sostituzione di lampadine e alla creazione di aiuole o di orti didattici. In ogni caso, l'obiettivo è dare risposte concrete a situazioni di noncuranza o di degrado, richiamando ognuno alle proprie responsabilità nella condivisione di uno spazio comune. Un'occasione per vivere la scuola come luogo di divertimento oltre che di socializzazione, ma anche per presentare all'opinione pubblica questioni importanti come la precarietà degli edifici scolastici e sollecitare l'attenzione delle istituzioni.

A questa quattordicesima edizione dell'iniziativa hanno aderito 736 scuole di tutta Italia con 4863 classi. E' prevista la partecipazione di circa 108.000 bambini, senza contare quella degli adulti. In prima fila le scuole campane, con 17.510 ragazzi coinvolti, seguite da quelle laziali (14.738 alunni), siciliane (12.782), pugliesi (12.288) e lombarde (10.811). Buona, inoltre, la risposta da parte dei piccoli comuni, dove sono un centinaio le scuole che organizzeranno Nontiscordardimé. Il tema approfondito quest'anno è l'efficienza energetica. Ai partecipanti sarà fornito un decalogo elaborato grazie al progetto sperimentale Ecogeneration - Scuola amica del clima di Legambiente e Edison, che ha come obiettivo finale la costruzione da parte delle scuole di un marchio di sostenibilità per gli edifici scolastici.

Il tema è quanto mai attuale, se si considera che l'84% dei 51.904 edifici scolastici italiani è stato costruito prima degli anni Ottanta e rientra in classe energetica G, quella dalle prestazioni peggiori in termini di risparmio ed efficienza. Se si facessero interventi di efficientamento energetico su almeno il 10% degli edifici scolastici in classe G, portandoli in classe C, secondo dati Enea, si otterrebbe un risparmio di oltre 551milioni di kWh/a di energia primaria, risparmiando circa 41,4 milioni di euro considerando il gasolio e 35 milioni considerando il metano.

"Abbiamo dedicato questa edizione di Nontiscordardimé a un approfondimento sull'efficienza energetica delle scuole - dichiara Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione - perché riteniamo che il patrimonio edilizio pubblico debba essere il primo a venire riqualificato in chiave sostenibile. Le nostre scuole, messe tutte insieme, le possiamo considerare come la più grande metropoli italiana, che ospita ogni giorno circa 9 milioni di persone fra studenti e personale docente e non docente e in cui la qualità dei luoghi influisce sulla qualità dell'educazione dei cittadini. Per questo, la scuola italiana chiede di poter essere all'avanguardia per quanto riguarda la sicurezza, la vivibilità e la bellezza dei luoghi in cui le nuove generazioni si formano: lo testimonia, ogni anno, la grande partecipazione alla giornata di Nontiscordadimé, in cui le comunità scolastiche e locali s'incontrano per aver cura della propria scuola e migliorarla".

"L'apertura delle scuole alla cittadinanza e la partecipazione dei genitori, degli alunni e degli insegnanti al miglioramento degli edifici scolastici, delle aiuole e delle buone pratiche - sottolinea il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini - può costituire un'occasione di riflessione per coinvolgere l'opinione pubblica e gli enti locali sulle problematiche presenti e per promuovere insieme interventi ad hoc. Nonostante i passi fatti avanti dalle istituzioni scolastiche nell'utilizzo delle energie rinnovabili, molte sono ancora le criticità da affrontare. È dunque dai più piccoli, e dall'ambiente in cui vivono ogni giorno, che dobbiamo partire per costruire una società più attenta e migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale".
Marilisa Romagno
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