04/04/2016 - 13:59

Scandalo petrolio, dimissioni Guidi: ecco l'emendamento. Renzi: è mio

"Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese".
Con queste parole, inviate al premier Matteo Renzi, si è dimessa il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Le dimissioni della Guidi solo legate alla vicenda venuta alla luce grazie ad un'intercettazione in cui l'orami ex titolare del Mise, parlando con il suo compagno Gianluca Gemelli , manager della Total, gli garantiva il via libera a un emendamento alla legge di Stabilità che andava incontro ai suoi interessi imprenditoriali. 
 
Ma di che emendamento si tratta? Parliamo del comma 552 al maxi emendamento voluto dal governo alla legge di Stabilità 2015 che in pratica stabilisce che "le opere e le infrastrutture necessarie al trasporto, allo stoccaggio, al trasferimento degliidrocarburi in raffineria, alle opere accessorie, ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori, comprese quelle localizzate fuori dal perimetro delle concessioni di coltivazione". 
 
In questo modo opere e infrastrutture necessarie alla filiera energetica possono fruire del regime dell'autorizzazione unica in base al quale il via libera agli interventi è rilasciato dal ministero dello Sviluppo economico, d'intesa con le Regioni interessate, nell'ambito di una sola procedura. In sostanza grazie alla norma inserita dal governo, tutte le infrastrutture necessarie allo sfruttamento delle concessioni possono essere realizzate senza dover sottostare ad ulteriori autorizzazioni se non quella del Mise.
 
L'intervento del governo si era reso necessario nel caso del giacimento di Tempa Rossa, nella Val d'Agri, perché la sua realizzazione era fortemente contrastata dalla Regione Puglia, dal Comune di Taranto e dai movimenti ambientalisti per la paura di un aumento dell'inquinamento. Gemelli era interessato a fare in modo che questa operazione si sbloccasse perchè, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, le sue aziende avrebbero guadagnato circa due milioni e mezzo di sub appalti.
 
Nel frattempo il premier Matteo Renzi ha fatto sapere che l'emendamento alla legge di Stabilità per sbloccare Tempa Rossa "è suo". "Le opere pubbliche sono state bloccate per anni e l'idea di sbloccare le opere pubblichel'abbiamo presa noi per Tempa Rossa, per Pompei, per Bagnoli e per altre opere" ha detto il presidente del Consiglio. 
Rosamaria Freda
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