21/10/2014 - 13:47

Sblocca Italia: no al fracking. Almeno per ora

Torniamo a parlare di fracking. La commissione Ambiente della Camera ha approvato un emendamento al decreto "Sblocca Italia" riguardante il divieto di ricerca e estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari.
"Nelle attività di ricerca o coltivazione di idrocarburi rilasciate dallo Stato è vietata la ricerca e l'estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari. A tal fine è vietata qualunque tecnica di iniezione in pressione nel sottosuolo di fluidi liquidi o gassosi, compresi eventuali additivi, finalizzata a produrre o favorire la fratturazione delle formazioni rocciose in cui sono intrappolati lo shale gas e lo shale oil" si legge nell'emendamento (comma 11-bis) presentato all'articolo 38 del provvedimento.
 
La finalità è la "tutela delle acque sotterranee dall'inquinamento e per promuovere un razionale utilizzo del patrimonio idrico nazionale, tenuto anche conto del principio di precauzione per quanto attiene il rischio sismico e la prevenzione di incidenti rilevanti".
 
"I titolari dei permessi di ricerca o di concessioni di coltivazione comunicano entro il 31 dicembre 2014 al ministero dello Sviluppo Economico, al ministero dell'Ambiente, all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, i dati e le informazioni relative all'utilizzo pregresso di tali tecniche per lo shale gas e shale oil, anche in via sperimentale, comprese quelle sugli additivi utilizzati precisandone la composizione chimica. Le violazioni accertate delle prescrizioni previste dal presente articolo determinano l'automatica decadenza dal relativo titolo concessorio o dal permesso" continua la modifica.
 
E ancora. "I progetti di opere ed interventi relativi alle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi relativi ad un titolo concessorio unico sono sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nel rispetto della normativa dell'Unione europea".
 
"Il rilascio di nuove autorizzazioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi è vincolato ad una verifica sull'esistenza di tutte le garanzie economiche da parte della società richiedente, per coprire i costi di un eventuale incidente durante le attività, commisurati a quelli derivanti dal più grave incidente nei diversi scenari ipotizzati in fase di studio ed analisi dei rischi" prosegue l'emendamento precisando che in ogni caso le autorizzazioni devono essere concesse "sentite le Regioni interessate" e "previo espletamento della procedura di valutazione impatto ambientale che dimostri l'assenza di effetti di subsidenza dell'attività sulla costa, sull'equilibrio dell'ecosistema e sugli insediamenti antropici". 
 
Ma la strada da seguire non è ancora del tutto chiara. Poco tempo fa la commissione Bilancio della Camera ha espresso parere negativo al divieto per l'uso della fratturazione idraulica inserito dalla stessa Commissione Ambiente nel collegato ambientale alla legge di Stabilità 2014, adducendo come motivazione l'impossibilità ad "escludere effetti finanziari negativi derivanti dal divieto e dalla prevista automatica decadenza dalle concessioni e dai permessi in essere". 
 
Il decreto "Sblocca Italia" è da ieri all'esame dell'Aula di Montecitorio e si prevedono tempi stretti per la sua approvazione (si parla dell'11 novembre). Vedremo se nel corso dell'iter parlamentare la norma che contiene il divieto di fracking nel nostro Paese rimarrà tale oppure verrà modificata. 
 
Clicca qui per scaricare il bollettino dei lavori della commissione della Camera con il testo completo dell'emendamento approvato. 
Rosamaria Freda
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