01/01/2013 - 01:00

San Francisco e i sacchetti di plastica

E' dal 2007 che San Francisco ha bandito i sacchetti di plastica sia nei negozi e sia nelle catene di prodotti alimentari e parafarmaceutici. Ora l'amministrazione sta valutando anche la possibilità di estendere il divieto a tutti i rivenditori che includerebbe tutti i possibili formati e misure dei sacchetti di plastica.
Diverse sono le iniziative che la California sta facendo in merito, tra cui un disegno di legge che vieta il sacchetto di plastica in tutto lo stato dal 2012, ma la città di San Francisco non è intenzionata ad aspettare oltre per abolire i sacchetti. Già attualmente nella città californiana vieta alle grandi catene di supermercati di fornire ai clienti i sacchetti di plastica obbligandoli a "ripiegare" su sacchetti di bioplastica compostabili, sacchi di carta e borse che possono essere riutilizzate.

Con la nuova legge, qualora venga approvata, non solo rimane valido l'obbligo di utilizzo di queste tipologie di sacchi ma è previsto l'addebito di 5 centesimi per il sacchetto di carta. In questo modo, afferma Mark Westlund, portavoce del Dipartimento per l'Ambiente di San Francisco, si sono risparmiati in tre anni di divieto qualcosa come 100 milioni di sacchi di plastica. Ovviamente le industrie della plastica non stanno a guardare e non perdono occasione per ribadire che anche i sacchetti di carta hanno i loro svantaggi ambientali.

Secono le industrie plastiche per produrre i sacchetti di carta servirebbe più acqua, un 70% di energia in più e un 50% di emissioni di gas serra in più causate dal saccho di plastica durante il suo ciclo di vita. Certo però non parlano della non biodegradabilità della plastica, dei problemi legati alla dispersione nell'ambiente del materiale plastico, l'uso del petrolio per produrre la plastica....insomma ognuno tira l'acqua al proprio mulino.
Tommaso Tautonico
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