20/06/2013 - 21:33

Rivoluzione verde dell'edilizia: l'UE chiede edifici a "energia quasi zero"

Dal Comfort Technology Roadshow: la riqualificazione energetica degli edifici sarà il volano per la ripartenza del mercato delle costruzioni e dell’idrotermosanitario.
 63% del totale del patrimonio edilizio pubblico italiano (45.000 edifici scolastici, 20.000 immobili demaniali, 7.500 presìdi extra ospedalieri + 1.300 ospedali, più di 13mila edifici per uffici) ha più di 35 anni; il consumo annuo per unità di superficie (circa 250 kWh/m2a) è nettamente superiore alla media di quello degli altri paesi europei (stima "Brita PuBs”) e i consumi energetici generano una spesa annua complessiva pari a oltre 4.500 milioni di euro (seconda una stima Consip).


Un patrimonio fortemente “energivoro” (circa un terzo dei consumi energetici nazionali) e di gran lunga superiore alla media dei patrimoni pubblici degli altri paesi europei che ha bisogno di essere ristrutturato e valorizzato per contribuire al raggiungimento dei valori soglia identificati dal pacchetto 20-20-20 imposto dal Protocollo di Kyoto; basti pensare che la sola Pubblica Amministrazione spende ogni anno 2,3 miliardi di Euro in riscaldamento. Non solo, entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a "energia quasi zero".

 

L’industria manifatturiera e la filiera della produzione e distribuzione dei comparti: caldo, freddo, acqua e energia saranno in grado di rispondere alle richieste dell’Europa che impone agli Stati membri di fissare requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti, assicurare la certificazione energetica e disciplinare i controlli sugli impianti di climatizzazione?

 
A questo quesito hanno risposto MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT e Reed Business Information, in occasione dell’evento Comfort Technology Progettare L’efficienza tenutosi oggi presso la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile