01/01/2013 - 01:00

Riunioni del Governo sulle Fonti rinnovabili

Le riunioni con le associazioni d'impresa che i Ministri Prestigiacomo, Romani e Galan hanno deciso di convocare per discutere dei decreti ministeriali di attuazione del Dlgs sulle fonti rinnovabili sono circoscritte ai rappresentanti dei settori industriali del fotovoltaico e dell'eolico e dei loro sostenitori che, in modo scorretto, si autodescrivono come unici esponenti della "green economy".
A parlare sono le associazioni Amici della Terra, Italia Nostra, Altura, Comitato Nazionale del Paesaggio, Mountain Wilderness che in un comunicato stampa esprimono tutto il loro rammarico per le riunioni convocate dai ministri in questione. Secono le associazioni, le associazioni convocate rappresentano soltanto gli interessi delle rinnovabili elettriche, una parte marginale di quell'economia che sta crescendo intorno alle fonti rinnovabili di energia, all'efficienza energetica, allo sviluppo sostenibile. Per evitare soluzioni sbilanciate, velleitarie e ingiuste, occorre che il Governo consideri anche le fonti rinnovabili termiche che daranno il maggior contributo percentuale all'obiettivo europeo del 17% delle rinnovabili al 2020. Non siamo noi ad affermarlo ma il Piano del Governo, che stima nel 49% (10,45 Mtep) l'apporto del riscaldamento/raffrescamento al 2020 rispetto al totale delle rinnovabili (contro il 12% di eolico e fotovoltaico, il restante idroelettrico e trasporti).

Le rinnovabili termiche si avvalgono di tecnologie all'avanguardia, spesso sviluppate da imprese italiane consolidate nel tessuto industriale del Paese e costituiscono parte integrante della strategia di incremento dell'efficienza energetica e della riqualificazione del settore residenziale: settori che contano per svariati punti percentuali del PIL e che offrono opportunità occupazionali dell'ordine di centinaia di migliaia se non di milioni di addetti, come hanno evidenziato le recenti stime di Confindustria. A fronte di questi dati, finora, le rinnovabili termiche non erano nemmeno individuate come tipologia dal sistema delle incentivazioni, mentre le rinnovabili elettriche godevano degli incentivi più alti del mondo.

Inoltre, è falso che il movimento ambientalista sostenga compatto i privilegi di cui godono le rinnovabili elettriche. In realtà, le imprese eoliche e fotovoltaiche, grazie agli incentivi possono disporre di grandi risorse economiche e, per questo, godono di maggiore visibilità. Nonostante ciò, non sono riusciti a zittire le proteste crescenti da parte di naturalisti e paesaggisti che si oppongono allo stravolgimento del territorio e del paesaggio con l'aiuto di alcune delle più prestigiose e longeve sigle dell'ambientalismo italiano. Sarebbe un grosso errore se il Governo dovesse ascoltare solo chi fa più rumore. Le sopracitate associazioni ritengono di avere elementi oggettivi da portare alla riflessione dei Ministri e chiedono di essere ascoltate con la stessa attenzione con cui, in questi giorni, vengono ascoltati coloro che hanno cercato di oscurarle.
Tommaso Tautonico
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