01/01/2013 - 01:00

Rischio sismico per molte infrastrutture italiane

Durante il convegno "Costruire e conservare in area sismica", organizzato dall'Ordine dei Geologi della Campania e svoltosi oggi a Napoli, l'architetto Enzo Siviero dell'Universita' Iuav di Venezia ha lanciato un monito d'allarme sulla sicurezza delle infrastrutture in Italia, sottolineando come, se consideriamo i piccoli ponti storici delle citta' d'arte, i cavalcavia delle autostrade e le tangenziali costruite negli anni settanta e ottanta, uno su tre non e' a norma sismica.
Queste infrastrutture risalgono al periodo in cui non erano ancora in vigore norme antisismiche ma ora, secondo l'esperto, si dovrebbe provvedere ad attuare un piano di manutenzione straordinaria con una programmazione di 10-20 anni in cui vengano definite delle priorita'.
Siviero ha poi aggiunto: "sono costruzioni fatte con concetti minimalisti e la manutenzione non e' stata curata in modo adeguato. Le norme italiane hanno sempre privilegiato la sicurezza dei ponti al di la' del necessario. Tuttavia questo non significa che non ci siano rischi: molti sono colpiti dal degrado e la manutenzione ordinaria e' insufficiente".
La conseguenza primaria di questa mancanza di attenzione verso lo stato di salute di queste strutture e' l'aumento dei costi ora necessari alla loro manutenzione, che possono arrivare fino al 50% del costo di un eventuale ricostruzione.
L'esperto ha poi continuato affermando che "si sono investiti miliardi di euro per le barriere di sicurezza e per quelle anti-rumore, ma non si sono messi i ponti a norma dal punto di vista sismico".
Infine, l'intervento si e' concluso con una riflessione secondo cui "sarebbe possibile cominciare con una piccola spesa per riuscire comunque a incrementare la sicurezza in modo notevole."
Lisa Zillio
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