30/12/2014 - 15:09

Rinnovabili: quali saranno e come funzioneranno gli incentivi nel 2015. Dal fotovoltaico all'eolico

Negli ultimi mesi diversi provvedimenti hanno disciplinato l'erogazione e l'entità degli incentivi di cui godono gli impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili, dai fotovoltaici a quelli eolici, idrici, fino alla biomassa.
Ma quali saranno e come funzioneranno gli incentivi alle rinnovabili nel 2015? A fare il punto della situazione è l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc).
 
Per gli impianti solari fotovoltaici, dal secondo semestre 2014 il Gestore dei servizi energetici (Gse) eroga le tariffe incentivanti del Conto Energia tramite un sistema di acconto e conguaglio. Questo sistema prevede che:
 
- l'acconto venga calcolato sulla base delle ore di produzione dell'impianto relative all'anno precedente (produzione storica) oppure utilizzando stime regionali e viene pagato in rate quadrimestrali per gli impianti di potenza fino a 3kW o trimestrali per gli impianti di potenza tra 3 e 6 kW, con rata minima di 100 euro;
 
- il saldo a conguaglio venga calcolato sulla base di misure valide prevenute dal proprietario dell'impianto, entro 60 giorni e comunque prima del 30/6 di ogni anno, a partire dal 2015.
 
Per il periodo che va da luglio a dicembre 2014 le tempistiche delle rate di acconto potrebbero essere diverse, ma comunque i pagamenti devono avvenire entro il 31 dicembre 2014. Il primo conguaglio sarà effettuato il 30 giugno 2015.
 
Queste modalità riguardano tutti gli impianti fotovoltaici incentivati con il Conto Energia: per quelli di potenza superiore a 200 kw è scattato anche un ridimensionamento graduale degli incentivi, il cosiddetto "Spalma incentivi". 
 
Per gli impianti diversi dai solari fotovoltaici, ovvero eolici, idrici, a biomassa, geotermici, etc, vale il meccanismo della rimodulazione. Da questo sistema sono però esclusi gli impianti per i quali il diritto agli incentivi termina entro il 31 dicembre prossimo, oppure entro il 31 dicembre 2016 se l'impianto è a biomassa o a biogas con potenza non superiore a 1MW. Per questi impianti, quindi, tutto rimane com'è e non scatta alcuna rimodulazione.
 
I beneficiari di questi impianti possono scegliere di:
 
- continuare a godere del regime incentivante per il periodo residuo. In questo caso, per i 10 anni successivi alla scadenza del regime incentivante NON potranno accedere ad ulteriori incentivi in caso di realizzazione di ulteriori interventi di qualsiasi tipo realizzati sullo stesso sito.
 
- optare per una rimodulazione dell'incentivo. In questo caso la tariffa ridotta potrà essere beneficiata per ulteriori 7 anni dopo la scadenza naturale del periodo incentivante, ma per lo stesso periodo il beneficiario non potrà accedere ad altre incentivazioni relative ad interventi di qualunque tipo realizzati sullo stesso sito, nemmeno se rinuncia all'incentivo rimodulato. Ciò a meno che non si tratti di interventi di potenziamento o di integrale ricostruzione o rifacimento totale (per gli impianti a biomassa) effettuati (questi ultimi due) dal quinto anno successivo al termine naturale di scadenza degli incentivi.
 
L'opzione dovrà essere esercitata entro il 17 febbraio 2015 inviando una mail all'indirizzo spalmaincentiviTO-CV@cc.gse.it a cui allegare un modulo di richiesta di rimodulazione e un documento d' identità.
 
Altra novità fondamentale per il 2015 è il cosiddetto "scambio sul posto", il sistema che consente di compensare energia prodotta con energia consumata.
 
Dal 2015 potranno fruire del sistema gli impianti di potenza fino a 500 kW entrati in esercizio dal primo gennaio 2015 (in precedenza la soglia era a 200 kW). Per gli impianti di potenza fino a 20 kW (inclusi quelli già in esercizio al 1/1/2015) non saranno applicati i corrispettivi tariffari a copertura degli oneri generali di sistema sull'energia consumata e non prelevata dalla rete. Per gli impianti diversi dal punto precedente i corrispettivi invece si applicano, sull'energia elettrica consumata e non prelevata dalla rete, in misura pari al 5 per cento dei corrispondenti importi unitari dovuti sull'energia prelevata dalla rete.
Rosamaria Freda
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