22/06/2015 - 15:00

Rinnovabili: la rivoluzione dell'energia solare è alle porte

La necessità di strutture rigide di sostegno alle celle fotovoltaiche e la conseguente richiesta di spazi idonei (tetti degli edifici, solar farm, etc.) per la loro installazione è da sempre uno dei principali ostacoli alla loro diffusione ed implementazione di massa.
Anche nello spazio, i numerosi satelliti, navicelle e stazioni orbitanti, hanno sempre dovuto affrontare in primis, il modo di trasportare e dispiegare gli "ingombranti" moduli fotovoltaici per alimentare le apparecchiature di bordo. Si pensi che per fornire i 120 KW necessari alla ISS, che ha appena ospitato anche la nostra astronauta Samantha Cristoforetti, sono necessari 3.560 mq. di moduli fotovoltaici (contro un volume abitabile di appena 837 mc.). Già da tempo è stata anche sviluppata una tecnologia che consente di applicare sottili strati di celle fotovoltaiche ai vetri degli edifici, grattacieli in particolare, sistema questo che consente l'utilizzo allo scopo delle comuni superfici urbane, consentendo di abbattere ulteriormente l'impatto ambientale e paesaggistico, anche e sopratutto in ambiti di pregio storico e/o paesaggistico. Ma con l'incredibile sviluppo della nanotecnologia, recentemente si sono create celle fotovoltaiche flessibili, che si possono adattare quindi a diversi supporti, non necessariamente rigidi o statici, svincolando la produzione di elettricità da determinati e prefissati luoghi e strutture.

La produzione di film sottile di celle fotovoltaiche (TFSCs) su substrati flessibili non solo permette di ampliare le applicazioni delle celle solari, ma anche potenzialmente di ridurre i costi di installazione. Tuttavia, una sfida critica per fabbricarle, è costituita dai ni di fabbricazione. Pare tuttavia che si sia giunti ad un punto di svolta. La scienziata cinese e professore di Stanford, Xiaolin Zheng, esperta di nanotecnologie, ha sviluppato insieme al suo gruppo di ricerca, un'invenzione rivoluzionaria. Il team ha creato celle solari sotto forma di flessibili adesivi, solo un decimo dello spessore delle pellicole trasparenti attualmente in circolazione. Le celle solari pieghevoli ultrasottili producono la stessa quantità di energia elettrica di quelle rigide. Poiché questi "adesivi solari" sono più leggeri, saranno più facili e meno costosi da installare. E per via della loro estrema flessibilità, possono essere collegati a qualsiasi superficie, dal retro di un telefono cellulare, ad un lucernario, un muro, una colonna curva. Zheng prevede che queste celle solari potrebbero un giorno essere stese ai lati degli edifici, coprire marciapiedi, eccitare sistemi di sicurezza domestica e fornire di energia solare auto o aerei. Zheng immagina, insomma, uno scenario in cui le persone potranno andare al negozio all'angolo e prendere un pacco di celle solari allo stesso modo in cui oggi si comprano pile e batterie tascabili.

Il vantaggio di quest'invenzione sta proprio nella sua utilità globale. Grazie alla pellicola adesiva, chiunque potrà scegliere come e dove utilizzare i le celle fotovoltaiche, ottenendo in maniera facile e, per certi versi anche divertente, un alto ed ecologico rendimento energetico. Nel filmato di presentazione del progetto di ricerca (in inglese), presso il National Geographic Live, la professoressa Zheng mostra il proprio biglietto da visita con una cella solare incorporata. Adesso non resta che dare ampio spazio alla propria immaginazione su come e dove poter appiccicare questi adesivi fotovoltaici, persino su capi e accessori d'abbigliamento. Ma un'altra peculiarità di questa incredibile invenzione sta nel risparmio di materie prime nella loro costruzione, rispetto ai moduli fotovoltaici tradizionali e non ultimo, il minor impatto ambientale per il loro smaltimento a fine vita.

fonte: distrettoenergierinnovabili.it
Tommaso Tautonico
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