01/03/2014 - 18:00

Rinnovabili: in calo gli investimenti internazionali

Secondo l'ultima rilevazione trimestrale del Renewable energy country attractiveness index (RECAI) realizzata da EY, indice che misura l'attrattività per gli investimenti nelle energie rinnovabili in quaranta paesi, la molteplicità di opportunità sui nuovi mercati, nuove tecnologie e nuove disponibilità di capitali rappresentano segnali positivi per il futuro del settore, nonostante il calo dell'11% degli investimenti globali nel 2013.
L'Italia migliora il proprio posizionamento e passa dal dodicesimo all'undicesimo posto del ranking internazionale. Andrea Paliani, Energy Leader di EY commenta: "La diminuzione degli investimenti globali nel 2013 riflette un altro anno complesso per il settore delle rinnovabili, che deve confrontarsi in particolare con l'incertezza politica che riduce l'interesse degli investitori in molti mercati. Allo stesso tempo riflette anche un settore maturo, in cui la riduzione dei costi per la tecnologia comporta requisiti di investimento inferiori e accresce il valore di un dollaro per megawatt di energia prodotta. Dobbiamo ora probabilmente focalizzarci su ciò che è necessario fare per massimizzare il risultato degli investimento e della fase di sviluppo alla luce del fatto che l'energia rinnovabile sta diventando sempre più competitiva in termini di costi". La Cina ha colmato il gap con gli Stati Uniti nelle prime posizioni del ranking internazionale, stabilendo il record di 12 GW di capacità solare installata nel corso del 2013 e consolidando in questo modo lo sforzo per accelerare la ripresa del mercato. La Germania rimane al terzo posto, ma perde terreno dopo l'annuncio del taglio agli incentivi e la revisione al ribasso dei target per le rinnovabili da parte della nuova coalizione di governo. La rapida crescita del mercato solare e del settore offshore ha aiutato il Giappone a superare al quarto posto la Gran Bretagna, che continua ad essere frenata da una instabile situazione politica e da misure regolamentari non lineari. Il dibattito prolungato sulla strategia energetica ed una legislazione non favorevole alle rinnovabili hanno portato alla caduta in classifica di Francia ed Australia, mentre obiettivi ambiziosi ed una serie di progetti su larga scala hanno visto l'India balzare al settimo posto. Anche Brasile e Sud Africa hanno migliorato la propria posizione all'interno del ranking grazie ad una serie di nuovi progetti che si sono aggiudicati nel corso del 2013.

In futuro, la resilienza, l'efficienza, l'innovazione tecnologica, le opportunità sui nuovi mercati e gli strumenti di finanziamento innovativi saranno i fattori fondamentali della crescita dell'industria nel 2014. I governi e le aziende dovranno considerare il valore della flessibilità nel settore energetico, alla luce della tradizionale incapacità dell'industria di assorbire le radicali trasformazioni in campo economico, politico e ambientale. I governi dovrebbero promuovere politiche di regolamentazione stabili e a lungo termine, intraprendere valutazioni trasparenti e oggettive sul valore dell'energia al fine di determinare la combinazione energetica più flessibile, avviare una pianificazione energetica centralizzata per fronteggiare le incertezze di mercato pur continuando a incentivare la partecipazione del settore privato. Le aziende hanno anche un ruolo nella gestione dei propri rischi energetici, come l'esposizione dei prezzi delle materie prime, la continuità del business e la regolamentazione. Questo dovrebbe portare ad una attenzione crescente sull'ottimizzazione dei mix energetici che superino il dibattito politico e identifichino le opportunità per ridurre il consumo di energia e la generazione diretta o l'acquisto di energia rinnovabile. Efficienza ed efficacia sono cruciali. Un altro trend che possiamo anticipare è la maggiore attenzione all'ottimizzazione degli asset e l'identificazione di nuovi modi per creare valore o ridurre i costi In breve, secondo Claudio Lencovich, Senior Manager EY Energy Team "efficienza ed efficacia devono diventare le parole chiave per quest'anno". Il mercato dovrebbe concentrare il proprio focus su: integrazione della catena di valore, consolidamento su scala globale, rafforzamento, transazione, efficienza dei capitali e innovazione tecnologica. L'energia rinnovabile rappresenta ora un vero mercato globale e gli stakeholders devono sviluppare una strategia globale ed una catena di valore globale, essere flessibili ai cambiamenti di mercato, essere propensi alla ricerca di nuovi mercati.

Le nuove sfide per lo sviluppo del settore in mercati come Cina, Germania e Sud Africa nel 2013 hanno evidenziato la necessità di una rete di trasmissione più solida e di efficienti canali di distribuzione. Sono richieste maggiori risorse e investimenti nella gestione delle reti, nella digitalizzazione della gestione di domanda e offerta, nelle applicazioni distributive e nella commercializzazione delle tecnologie di stoccaggio, necessari a superare i colli di bottiglia e le
intermittenze. Paliani commenta: "L'innovazione in infrastrutture non-generation e in tecnologia comporteranno non solo una maggiore efficienza e un incremento della rete distributiva, ma anche interessanti opportunità di investimento sia per i paesi sviluppati che per quelli emergenti. In particolar modo la digitalizzazione dell'energia porterà ad una rivoluzione che avrà un significativo impatto sociale, economico e ambientale". I mercati emergenti continueranno inoltre a recitare un ruolo critico nel settore delle energie rinnovabili, che ora attrae circa la metà dei nuovi investimenti nel settore. Gli investitori si concentreranno in maniera crescente su quei mercati caratterizzati dalla crescita dell'economia e della domanda di energia, importanti risorse naturali, la sicurezza energetica e l'assenza di base infrastrutturale. I mercati da tenere sott'occhio nel 2014 includono l'Etiopia, il Kenya, l'Indonesia, la Malesia e l'Uruguay. Inoltre, a seguito dell'urgente richiesta di nuove forme di capitali e nuovi veicoli di investimento nel 2013, il tema dei nuovi strumenti di finanziamento torneranno alla ribalta nel corso dell'anno. Lencovich commenta: "Poichè è un settore ad alta intensità di capitali, l'accesso a diversi fondi di capitali rappresenta un fattore critico per il futuro dell'industria. Il finanziamento delle energie rinnovabili non è più solo di competenza di banche ed utility. Ci sono grandi fonti di capitale che possono essere sfruttate, ma soluzioni creative e nuovi canali devono essere individuati per consentire nuovamente ai mercati finanziari di colmare il gap tra investitori e progetti. I mercati che riusciranno a migliorare il proprio posizionamento RECAI nel 2014 sono quelli che considereranno le rinnovabili come un settore fondamentale all'interno della propria strategia energetica; per stimolare la crescita economica affrontando i temi della sicurezza energetica e della produzione di energia a basso costo".
Tommaso Tautonico
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