19/05/2014 - 11:26

Rinnovabili: il decreto 'spalma incentivi' non intaccherà il volume complessivo dei finanziamenti. Parola di Guidi

E' in corso di definizione la 'spalmatura' volontaria degli incentivi alle fonti rinnovabili prevista nel decreto-legge Destinazione Italia e dovrà determinare la rimodulazione volontaria degli incentivi dilazionata nel tempo e bilanciata dall'accesso ad ulteriori interventi di rifacimento o di ripotenziamento dell'impianto.
Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, rispondendo, nell'Aula della Camera, a un'interrogazione a risposta immediata del deputato Massimo Enrico Corsaro (Fdl-An) che chiedeva conto al governo sul provvedimento di cui si è tanto discusso nei giorni scorsi e che riguarda il meccanismo di incentivazione alle energie rinnovabili. Il governo intende sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e in generale alla green economy che però non può essere inteso disgiunto anche dall'esigenza di assicurare prezzi accessibili e competitivi al comparto industriale, ha detto la Guidi. 
 
'Ora stiamo lavorando per inserire questi elementi in una più ampia 'spending review'pluriennale della bolletta elettrica che punta all'obiettivo complessivo di equità tariffaria andando ad incidere su tutti i settori. In questo ambito si interverrà certamente anche sul fotovoltaico comunque senza intaccare il volume complessivo degli incentivi' ha continuato la rappresentante del governo.
 
'Questi interventi sono comunque in fase di perfezionamento, sempre mediante un metodo di dialogo e di confronto con operatori economici e finanziari. In tal modo stiamo andando a verificare concretamente la fattibilità di soluzioni che fermo restando il sostegno alle fonti rinnovabili, portino ad attenuare l'impatto annuo degli incentivi sulla bolletta elettrica per contribuire al rilancio dell'economia e del lavoro' ha concluso la titolare del Mse. 
 
Le parole del ministro, ha detto il deputato Corsaro rispondendo in Aula, non hanno però fugato il dubbio che ancora una volta che 'il governo, e quindi lo Stato, si apprestino ad attivare una verifica in corso d'opera di un patto che è stato sottoscritto con una realtà importante del nostro sistema economico e produttivo, ovvero la retroattività di condizioni sulla base delle quali gruppi industriali operativi hanno disposto un pianto di investimenti, un piano industriale, un piano di assunzioni in termini di economia dello sviluppo'.
 
'Questa circostanza farebbe venire meno ancora una volta non solo la credibilità del sistema nazionale ma comporterebbe anche il blocco degli investimenti che in questo settore stanno per venire in Italia anche dall'estero e ne determinerebbe il fallimento del settore. Per non parlare degli effetti sull'occupazione e della perdita di gettito fiscale che finirebbe per impattare quella ricostruzione dei termini che sono stati fatti' ha detto il parlamentare. 
 
Ricordiamo che il 'decreto spalma incentivi' dovrebbe ridurre del 10% la bolletta delle piccole e medie imprese attraverso un taglio dei contributi alle rinnovabili operato spalmando gli aiuti su 27 anni anziché su 20. Nei giorni scorsi il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, aveva ribadito la necessità che revisione al meccanismo di incentivazione alle energie rinnovabili venga accompagnata da interventi normativi che rendano più agevoli le procedure di autorizzazioni degli impianti. Le norme devono essere chiare, aveva continuato il sottosegretario, e devono favorire la 'sburocratizzazione' delle procedure per gli impianti attraverso la creazione di linee guida per le autorizzazioni. Tutto questo attraverso la messa a punto di un provvedimento frutto della collaborazione tra il ministero dello Sviluppo economico e quello dell'Ambiente.
 
A breve dovranno essere resi noti ufficialmente i contenuti del provvedimento e scopriremo quale strada il governo abbia scelto per non incidere negativamente sullo sviluppo del settore delle fonti rinnovabili. 
 
Clicca qui per scaricare il bollettino con il resoconto della discussione sull'interrogazione nell'Aula di Montecitorio. 
Rosamaria Freda
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