09/06/2014 - 13:24

Rinnovabili, De Vincenti: lo spalma incentivi ci sarà. Ma non sarà retroattivo

Il decreto "spalma incentivi" per le energie rinnovabili ci sarà ma non avrà effetti retroattivi e non intaccherà il volume complessivo degli incentivi.
A ribadirlo è stato il viceministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, nel corso dell'audizione nelle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive che si è tenuta nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Green economy. 
Il provvedimento su cui sta lavorando il ministero dovrà rideterminare gli incentivi da erogare per un periodo pari al periodo originariamente previsto, incrementato di sette anni, in cambio dell'accesso a ulteriori interventi di rifacimento o ripotenziamento dell'impianto, ha detto il viceministro. In aggiunta a questa misura ed in particolare per il settore fotovoltaico, il governo sta valutando anche altre strade, con un approccio, che in ogni caso non comporterebbe tagli retroattivi del volume complessivo degli incentivi, ma piuttosto una ridefinizione dei tempi di erogazione dell'ammontare complessivamente. Tutto sempre attraverso un dialogo sempre aperto con operatori economici e finanziari e senza intaccare in alcun modo il sostegno che il governo intende dare al settore delle fonti rinnovabili e, naturalmente, la fiducia degli investitori nel nostro Paese, ha rassicurato De Vincenti. 
Quanto al fotovoltaico, il governo sta studiando meccanismi di semplificazione per le autorizzazioni e per il collegamento degli impianti alla rete, funzionali alla riduzione dei costi di impianto, in modo da rendere ancor più conveniente questa fonte alternativa. Non vanno però dimenticate le diverse misure già operative - ha detto il rappresentante del governo - per ammodernare la rete elettrica in senso smart, in modo da integrare generazione distribuita e intermittente. 
 
Per le altre fonti rinnovabili, sono attualmente in corso, e si chiuderanno il prossimo mese di luglio, le procedure di partecipazione alle aste e di iscrizione ai registri, relativi all'annualità 2015. Questi due strumenti sono stati disciplinati nel 2012, con l'obiettivo di promuovere l'efficienza, la riduzione degli incentivi e il controllo della spesa di incentivazione e del relativo trend di crescita. Ma si tratta delle ultime procedire possibili con l'attuale normativa che prevede che, entro la fine dell' anno, vanga stabilita la quantità di impianti incentivabili per il triennio 20016-18, fermo restando un tetto di spesa annua di incentivazione di 5,8 miliardi di euro. Il cosiddetto "contatore della spesa" è salito, per queste fonti, a 5,037 miliardi di euro, che comprende sia la spesa per gli impianti già in esercizio, sia quella impegnata (circa 350 milioni di euro) per impianti che, a seguito di partecipazione alle due precedenti procedure di aste e registri, hanno acquisito il diritto agli incentivi ma non sono ancora operativi, ha continuato De Vincenti.
 
Alcuni hanno lanciato l'allarme sulla possibilità che il tetto di 5,8 miliardi di euro sia raggiunto entro l'anno, per effetto di due cause: l'impegno di spesa che conseguirà alla terza procedura di aste e registri e il concomitante (e atteso) calo del prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica, ha detto il viceministro. Gli attuali meccanismi di sostegno, infatti, assicurano ai produttori ricavi abbastanza stabili e, in generale, indipendenti o poco dipendenti dal prezzo dell'elettricità, sicché la spesa di incentivazione sale al calare dei prezzi dell'energia e viceversa.
 
Ma al momento, l'allarme pare eccessivo, ha rassicurato de Vincenti. In ogni caso terminato questo primo periodo di applicazione delle nuove modi di incentivazione, subito dopo l'estate si tireranno le somme e si valuterà il da farsi per il futuro, "consapevoli che non possiamo e non vogliamo fermare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma che comunque è doveroso continuare a favorirne il calo dei costi e l'integrazione nei mercati, peraltro in linea con i nuovi orientamenti europei sul tema, di cui si dirà nel seguito" ha concluso il viceministro.
 
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Rosamaria Freda
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