01/01/2013 - 01:00

Rifiuti, Consulta: legittimo arresto in situazioni emergenza

La Corte Costituzionale ha dichiarato la piena legittimità costituzionale del decreto con cui il governo ha introdotto norme più severe per chi smaltisca abusivamente rifiuti ingombranti, nelle regioni in cui vige lo stato di emergenza. La sentenza della Consulta è dello scorso 24 febbraio e depositata in questi giorni.
Inoltre la Corte Costituzionale rileva la non violazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, poiché "la previsione di un trattamento penale più severo per coloro i quali si rendano responsabili di illeciti che contribuiscono a creare o mantenere una situazione di emergenza ambientale, con grave pericolo per la salute delle popolazioni dei territori interessati, non è manifestamente irragionevole e costituisce una risposta che il legislatore ha ritenuto di dover dare alla diffusione di comportamenti da reprimere con rigore".
Si deve pure escludere che il decreto contenga norme ascrivibili alla categoria delle cosiddette norme penali in bianco "in quanto in esse la fattispecie criminosa è compiutamente descritta e le pene sono specificamente previste.
La dichiarazione dello stato di emergenza, da parte dell'autorità governativa, è solo una condizione di fatto per l'applicabilità delle norme medesime, che non integra in alcun modo il contenuto del precetto penale, fissato nella legge, in sé e per sé completo ed autosufficiente".
Peraltro, proseguela Consulta, "la stessa dichiarazione dello stato di emergenza può avvenire solo in presenza dei presupposti legislativamente previsti, costituiti dagli eventi di cui all'art. 2, lettera c), della legge n. 225 del 1992, nei limiti e con le modalità specificati dall'art. 5, comma 1, della stessa legge.
L'atto amministrativo a carattere generale, che funge da presupposto per l'applicabilità delle sanzioni penali previste dalle norme censurate, è pertanto esso stesso suscettibile di valutazione, sotto il profilo della legittimità, da parte dei giudici ordinari e di quelli amministrativi, nell'ambito delle rispettive competenze. Non si riscontra quindi la possibilità di decisioni governative illegittime, da cui deriverebbero indirettamente le conseguenze penali previste dalle norme oggetto della presente questione, senza che sia esperibile alcun controllo di legalità". (Ilaria Proietti - Il Velino)
Riccardo Bandello
Editore