29/06/2018 - 12:42

Rifiuti tecnologici: 92.000 ton raccolte nel 2017 pari a 306.000 ton di CO2 evitate

Remedia, il Consorzio per la gestione eco-sostenibile dei RAEE, ha raggiunto il traguardo delle 500mila tonnellate di rifiuti tecnologici gestiti, con un beneficio economico complessivo per il Paese di 140 milioni di euro, oltre che benefici ambientali straordinari: un risparmio di 177mila tonnellate di risorse, 1,8 milioni di m3 di acqua, 899 ettari di terreno risparmiato e 306 mila tonnellate di emissioni di CO2eq evitate.

rifiuti tecnologici

Remedia, il principale Sistema Collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), pile e accumulatori – ha presentato il Green Economy Report 2017, che illustra i risultati dell’attività del Consorzio nel 2017, e un’analisi sui prossimi sviluppi nella filiera del riciclo dei RAEE.
La raccolta dei rifiuti tecnologici è in continuo e costante aumento: nel 2017 Remedia ha raccolto e gestito 25mila tonnellate di rifiuti tecnologici in più rispetto all’anno precedente, con un incremento pari al 37% e al 400% se confrontate con il 2008, anno di avvio del sistema nazionale di gestione dei RAEE. Inoltre, con la raccolta 2017 il Consorzio ha raggiunto un importante traguardo: 500.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e gestiti dal 2008 – anno in cui è stato effettuato il primo ritiro di RAEE in Italia, proprio da Remedia – con un beneficio economico per l’intero Paese pari a 140 milioni di euro.
 
“Se il 2016 era stato per noi un anno estremamente positivo, il 2017 ha consolidato in maniera significativa il nostro percorso di crescita. Non solo per i risultati raggiunti quest’anno, con oltre 92.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e gestiti, ma anche per il rafforzamento del nostro ruolo di interlocutore di riferimento nel settore” – ha dichiarato Dario Bisogni, Presidente di Consorzio Remedia – “Abbiamo sempre operato con un controllo attento e costante dell’intera filiera. Gli obiettivi di sostenibilità che abbiamo davanti sono sempre più ambiziosi e continueremo a portare avanti l’impegno e la trasparenza che da sempre ci caratterizzano e rappresentano l’impegno delle nostre aziende associate”.
 
All’interno del Report di quest’anno, Remedia ha voluto inoltre fare il punto su come cambierà la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia con l’entrata in vigore del sistema “open scope”.
Dal 15 agosto 2018, infatti, vi sarà un importante cambiamento per la normativa che regola la gestione dei RAEE in Italia: molti prodotti entreranno a far parte del mondo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, tra cui carte di credito con chip, biciclette elettriche, prese elettriche multiple, apparecchiature di automazione per cancelli, tende, chiusure elettriche, cavi, stufe a pellet e molto altro.
 
“Con l’aumento del numero di apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse al consumo si prevedono importanti risvolti socio-economici: fino a 15.000 posti di lavoro in più, più di 100 milioni di euro di valore economico associato alle emissioni risparmiate e 1.250 milioni di euro di risparmio nell’acquisto di materie prime” – ha commentato Danilo Bonato, Direttore Generale di Consorzio Remedia – "L’entrata in vigore dell’open scope, unitamente all’evoluzione della normativa sull’economia circolare e gli obiettivi europei sempre più stringenti, portano opportunità di crescita importanti per il nostro Paese.”
 
Un anno di grandi risultati, in un periodo di crescita importante per il Consorzio, tradotto in numeri:
·    oltre 92mila tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e avviati al trattamento, di cui 73.200 tonnellate di RAEE domestici (79,6%), oltre 8.800 tonnellate di RAEE professionali (9,6%) e quasi 10.000 tonnellate di pile e accumulatori (10,8%), a cui si aggiungono circa 6.800 tonnellate di altri tipi di rifiuti e imballaggi
·    primo consorzio RAEE di rifiuti pericolosi gestiti (54.220 tonnellate)
·    incremento dei quantitativi di rifiuti raccolti del +37% rispetto al 2016
·    puntualità di servizio del 99% sui RAEE Domestici, raccolti in 2.935 Centri di Raccolta comunali
·    120 nuovi Produttori aderenti al Consorzio solo nel 2017
·    benefici ambientali importanti: 306 mila tonnellate di CO2eq evitate, 1,8 milioni di metri cubi di acqua, 177 mila tonnellate di risorse e 899 ettari di terreno risparmiati
·    benefici economici per il Paese: ben 45,6 milioni di euro di importazioni in meno grazie alle materie prime seconde recuperate (87,7% di metalli, 10% di plastica e 2,3% di vetro)
·    valore economico distribuito da parte di Remedia al sistema RAEE e Pile pari a 18,2 milioni di euro, grazie ai contributi versati dai Produttori
 
Anche quest’anno il Report analizza le performance ambientali del Consorzio sulla base di 4 importanti indicatori:
·    Carbon Footprint (bilancio delle emissioni dei gas serra), che evidenzia un risparmio di emissioni pari a quasi 306 tonnellate di CO2 eq: un beneficio pari al fermo di più di 94mila auto che in un anno percorrono 20mila km.
·    Water Footprint (bilancio idrico), che mostra un risparmio di acqua non consumata pari a quasi 1,8 milioni di metri cubi: un risparmio equivalente al volume di oltre 700 piscine olimpioniche.
·    Material Footprint (bilancio delle risorse), che indica un risparmio di oltre 176mila tonnellate di risorse non prelevate dall’ambiente: un beneficio pari al peso di 17 Tour Eiffel.
·    Land Footprint (bilancio del consumo di suolo), che delinea un quantitativo di suolo non consumato pari a 900 ettari: un vantaggio ambientale che equivale a più di 1.200 campi da calcio regolamentari.
Per quanto riguarda nello specifico il recupero dei RAEE, il Report evidenzia che l’89,4% dei rifiuti tecnologici raccolti e trattati da Remedia è stato avviato al recupero di materia e il 3,9% è stato trasformato in energia. Solo il 6,4% è stato destinato allo smaltimento in discarica (in continuo calo rispetto al 2015 e inferiore al 2016 di 1,2 punti percentuali), mentre lo 0,3% alla termodistruzione. Dal punto di vista dei materiali, l’analisi evidenzia un recupero complessivo di oltre 42mila tonnellate di metalli (di cui il 70,8% tra acciaio e ferro), circa 20mila tonnellate di vetro e circa 14mila tonnellate di materie plastiche.
 

Un corretto riciclo e trattamento dei rifiuti tecnologici porta con sé importanti benefici economici per l’intero Paese. Come si può calcolare questo beneficio? In base ai quantitativi dei singoli materiali recuperati e ai rispettivi prezzi di mercato. Ne deriva che – sulla base dell’analisi della Fondazione Sviluppo Sostenibile su dati Remedia, Eurostat, World Bank e FT Mercati – nel 2017 Remedia ha contribuito positivamente a ridurre i costi di importazione di materie prime per un valore pari a ben 45,6 milioni di euro (+94,9%rispetto al 2016). In termini di materiali, i benefici a livello nazionale sono relativi al recupero di: plastica (10%), metalli (87,7%, di cui ben il 39% di rame) e vetro (2,3%).

Marilisa Romagno
autore
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