01/01/2013 - 01:00

Rifiuti e confisca

Il waste management è un settore dove gli interessi pubblici da tutelare sono di notevole rilevanza: per questo motivo il legislatore si è concentrato sul sanzionamento di determinate condotte che possono arrecare particolari danni alla collettività modulando in modo più lieve le sanzioni di comportamenti meno socialmente pericolosi. In questa prospettiva si deve spiegare l'uso della confisca.

La confisca ex artt. 256 e 259 d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, ha chiaramente una funzione sanzionatoria poiché costituisce una garanzia dell'ordinamento nei confronti dell'autore del reato e mira a colpirlo nei suoi beni; tale impostazione trova il proprio riscontro anche nell'abito della legislazione dei rifiuti (Cass. Sez. III n. 18774 del 16 maggio 2012).

Da tale prospettiva, è ben comprensibile che il legislatore voglia specificare, con una valutazione legale tipica, i casi in cui tale sanzione aggiuntiva a volte molto più pesante della sanzione penale principale debba obbligatoriamente intervenire.

Partendo da tale presupposto, discende che il legislatore abbia voluto escludere la confisca per i casi di decreto penale emesso per reati di minore gravità sociale.

Nella strategia sanzionatoria e deterrente del legislatore, pertanto, decreto penale ed esclusione della confisca appaiono in sintonia. 

Alessio Elia
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