01/01/2013 - 01:00

Riciclo record di alluminio

L'Italia si conferma leader in Europa per la raccolta differenziata e il recupero degli imballaggi in alluminio. Sono infatti oltre 46.500 (il 72% dell'immesso sul mercato) le tonnellate di imballaggi in alluminio riciclate e rese disponibili per nuovi utilizzi nel 2010.
 
Ad annunciarlo il CiAl-Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Alluminio sottolineando gli enormi benefici che ne derivano sia in termini economici, che ambientali ed energetici.
Dal punto di vista produttivo la crescita della quota di imballaggi e la quantità complessiva di rottame di varie tipologie trattato dalle fonderie italiane (806mila tonnellate nel 2010, ben il 18% in più rispetto al 2009), testimoniano la graduale ripresa economica.
 
Dal punto di vista ambientale ed energetico, la quota di imballaggi riciclati, misurabile attraverso la riduzione del ricorso a materiale da escavazione, al reimpiego nei processi produttivi e al mancato smaltimento in discarica, ha garantito una riduzione di emissioni serra pari a 371mila tonnellate di CO2 e un risparmio di energia per oltre 160mila tonnellate equivalenti petrolio.
Un risultato ancora più positivo se consideriamo la quota di imballaggio sottile (3.500 tonnellate) che, attraverso la termovalorizzazione dei rifiuti urbani, ha portato nel 2010 al recupero complessivo del 78% dell'immesso al consumo.
 
Da notare il ruolo fondamentale svolto proprio dal CiAl nella promozione e nel supporto a Comuni ed Operatori nello sviluppo di sistemi efficienti ed efficaci di raccolta differenziata.
Nel 2010 l'azione del Consorzio, caratterizzata dal sostegno e dal consolidamento dei sistemi e delle relazioni nei bacini più avanzati e supporto alle aree in emergenza ed emergenti, si era posta il duplice obiettivo di far crescere la raccolta sia in termini quantitativi che qualitativi cercando anche di ridurre lo storico divario tra Nord e Sud Italia
 
Ed è proprio in quest'ottica che vanno considerati i risultati del 2010 che, a fronte di segni negativi per la raccolta nelle regioni del Nord e del Centro, evidenziano un incremento di quasi il 20%, rispetto al 2009, per quella delle regioni meridionali.
Contributi e segnali importanti in questo senso giungono, in particolare, da Abruzzo, Puglia, Calabria e Campania e dalla ormai solida Sardegna che, nello scenario nazionale, da qualche anno consegue le migliori performance in assoluto sia sul fronte delle quantità sia su quello della qualità del materiale raccolto.
Lisa Zillio
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