19/06/2014 - 20:00

Renewable energy country attractiveness index: l'Italia scende al 12° posto

La continua instabilità politica e normativa sta ancora ostacolando lo sviluppo delle energie rinnovabili in molti mercati, ma il cambiamento nelle dinamiche del mix energetico e la richiesta di nuove fonti di capitale e di modelli di business innovativi stanno creando importanti opportunità per il settore e per gli investitori, secondo l'ultimo indice trimestrale realizzato da EY, Renewable energy country attractiveness index (RECAI).
Il report evidenzia come queste opportunità stiano diventando sempre più importanti negli Stati Uniti, con aspettative crescenti sulla trasformazione delle energie rinnovabili nell'ultimo decennio ed un mercato energetico che si trova ora ad un bivio. L'Italia perde una posizione e si colloca nuovamente al 12° posto del ranking internazionale. Andrea Paliani, Energy Leader di EY, commenta: "Sebbene abbia perso una posizione l'Italia non ha registrato cambiamenti significativi nel ranking internazionale. Il ruolo sempre più prominente che stanno avendo i mercati emergenti sta contribuendo a cambiare il quadro globale delle energie rinnovabili, gli investimenti si spostano nei paesi in via di sviluppo e le difficoltà fiscali e burocratiche italiane spingono le imprese rinnovabili fuori dal paese". "Ciò nonostante"- aggiunge Andrea Paliani "l'Italia resta ben posizionata su diverse aree della green-white economy, circa un quarto delle imprese italiane si sta orientando verso un approccio che fa di innovazione e ambiente un fattore di competitività e una possibile soluzione contro la crisi".

Tuttavia, dalle ultime classifiche RECAI emerge anche una forte presenza dei paesi asiatici, con Cina, Giappone e India che continuano a rafforzare la propria posizione e a colmare il divario con i paesi occidentali nella top ten mondiale. Il trend è in crescita ed è rafforzato dall'ingresso per la prima volta in classifica di Indonesia e Filippine. Un mercato fiorente per il solare, la riduzione di 45GW nella produzione di energia da carbone e segnali di ripresa per il mercato dei capitali permettono di dipingere un quadro positivo per il mercato americano delle rinnovabili, contribuendo a mantenere la posizione degli Stati Uniti ai vertici delle classifiche. Tuttavia, le incertezze relative alle detrazioni fiscali e ai finanziamenti, l'aumento della produzione di petrolio e lo stallo decisionale del Congresso potrebbero riportare gli Stati Uniti ai livelli precedenti il periodo del boom negli investimenti nel settore. Claudio Lencovich, Senior Manager Energy di EY commenta: "La volatilità delle politiche statunitensi a livello federale può a volte mascherare allettanti regimi di incentivazione o programmi ambiziosi per le energie rinnovabili a livello statale, in particolare con la grid parity più vicina in alcuni mercati rispetto ad altri. Si stima che l'85% della domanda di elettricità supplementare negli Stati Uniti possa essere prodotta entro il 2025 con le energie rinnovabili e questo rappresenta un forte segnale per le opportunità di crescita. Complessivamente, il mercato delle energie è in continua evoluzione e siamo stati testimoni dell'inizio di un cambiamento di paradigma verso un nuovo mix energetico".

"Investitori istituzionali, pubblici e privati, così come il crowdfunding stanno tutti guadagnando popolarità e creando opportunità negli Stati Uniti per gli investitori nazionali ed esteri", aggiunge Claudio Lencovich "Tuttavia, la maggiore disponibilità e la molteplicità di capitali rappresenta un fenomeno al quale stiamo assistendo a livello globale così come la ricerca di nuove opportunità da parte degli investitori. La questione è dunque probabilmente legata alla possibilità che i vari mercati delle energie rinnovabili, compresi quelli degli Stati Uniti, saranno sufficientemente proattivi nell'attrarre questo capitale "Un imperativo per la Cina: liberalizzazione dei mercati e riduzione dell'inquinamento. Con gli Stati Uniti che mantengono salda la propria posizione nel ranking, la Cina continua a rafforzare la propria posizione al secondo posto. In Cina i segnali di un approccio più orientato al mercato, sia nel settore delle rinnovabili che più in generale nell'economia, stanno orientando le previsioni al superamento del mercato statunitense sia nel solare che nell'eolico entro la fine del decennio. La Cina prevede di aggiungere circa 100GW di energia eolica e 60GW di energia solare entro il 2018.

Andrea Paliani commenta: " Obiettivi ancora più ambiziosi nel settore delle rinnovabili hanno dato un nuovo impulso al mercato cinese. Il duplice obbiettivo di incentivare la produzione locale e combattere l'inquinamento atmosferico portano ad un outlook estremamente favorevole, che è rafforzato dalla volontà del governo cinese di aprire il settore per ottenere una maggiore competitività, e quindi opportunità, per investitori nazionali". Il ranking RECAI pronto al cambiamento Per quanto riguarda gli altri paesi nelle prime posizioni del ranking, Giappone e India sono pronti a superare i propri competitor in classifica, grazie a nuovi modelli di incentivi, progetti su larga scala e programmi ambiziosi. Tuttavia, ci sono segnali contrastanti per il Giappone a seguito del rilascio di un progetto energetico nazionale che favorisce il nucleare e il carbone, mentre il perseverare dei cambiamenti macroeconomici e le dispute sul mercato del solare in India stanno frenando la sua salita in classifica nel breve termine. Nel frattempo, il Regno Unito è sceso al sesto posto sulla scia dell'annuncio di ulteriori revisioni delle politiche . Il Regno Unito beneficia di uno dei mercati finanziari più efficienti, ma questo vantaggio potrebbe dissolversi se politiche coerenti non venissero condivise dai propri leader. Forti capacità di previsione e l'approvazione di un nuovo regime tariffario incentivante per i progetti eolici hanno aiutato la Francia a salire all'ottavo posto sopra l'Australia, dove una possibile cancellazione del Renewable Energy Target sta rallentando gli investimenti. Una rapida crescita del settore solare e la promessa di nuove aste di capacità nel 2014 portano il Brasile nella top 10 per la prima volta da quando la cancellazione delle aste lo ha fatto scendere nel ranking all'inizio del 2013.

Uscendo dalla classifica delle top ten, l'Africa continua ad espandere la propria presenza nel mercato delle rinnovabili a livello mondiale. In Sud Africa, la decisione di incentivare il programma nazionale di produzione di energie pulite, unito ad una crescente presa di coscienza dell'esaurimento delle riserve di carbone, hanno portato il paese al 17° posto in classifica. Al contempo, il finanziamento di 870 milioni di dollari per il progetto da 300MW del Lago Turkana ha contribuito a portare il Kenya al 37° posto, ponendo una pietra miliare nella storia dei finanziamenti di grandi progetti relativi alle rinnovabili per tutta l'Africa. La Nigeria rappresenta un mercato da osservare con attenzione considerando il suo ambizioso programma di riforma del settore energetico e il progetto pubblico-privato del valore di 5 miliardi di dollari per lo sviluppo di una capacità solare di 3 GW nel paese. Date le grandi difficoltà nell'approvvigionamento del gas, gli incentivi per le energie rinnovabili sono attualmente in fase di sviluppo insieme ai primi progetti pubblici su vasta scala, la Nigeria sembra destinata a diventare un mercato interessante per aziende e investitori. Andrea Paliani commenta: "Nonostante le importanti prospettive per le energie rinnovabili nei mercati emergenti come la Nigeria, i disordini politici non possono essere ignorati in quanto possono rappresentare un ostacolo a breve termine per gli investimenti e lo sviluppo. L'uso di strumenti di attenuazione del rischio, come assicurazioni contro situazioni di crisi politiche e altri prodotti destinati a mitigare le possibili problematiche diventeranno sempre più importanti per permettere lo sfruttamento delle opportunità derivanti dal settore delle rinnovabili, sia in mercati sviluppati che emergenti. La necessità di soluzioni su misura e una maggiore collaborazione tra fornitori di energia e acquirenti delle industrie ad alto consumo energetico, diventeranno fondamentali per l'apertura a nuovi mercati".
Tommaso Tautonico
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