01/01/2013 - 01:00

Recuperare l'acqua dalla nebbia

Nei paesi più poveri e lontani dalle città del Perù acquistare l'acqua, per via del trasporto, costa nove volte di più rispetto ai centri abitati. E' nata così questa idea di recuperare l'acqua dalla nebbia.
Al sindaco di Bellavista (perù) non sembrava vero di poter catturare la nebbia con dei teloni per poi trasformarla in acqua, eppure il sistema funziona! La rete assomiglia a quella utilizzata nella pallavolo, ne hanno cinque di otto metri per quattro sistemate sulla montagna e grazie a queste raccolgono fino a 60 litri ogni notte.
Ogni pannello costa l'equivalente di 800 dollari (poco più di 500 euro). Quando la rete intrappola la nebbia, le gocce d'acqua scendono in un piccolo canale di scolo in alluminio sul bordo del pannello. L'acqua continua a raccogliersi fino a quando non viene inviata, aiutata dalla forza di gravità e dai canali di drenaggio, fino ai serbatoi di stoccaggio di cemento che si trovano a metà strada giù per la collina locale.
I vantaggi sono molteplici. Un po' d'acqua è incanalata in un orto dove sono coltivati il cibo e le spezie. La maggior parte, però, è conservata nei serbatoi di stoccaggio per i residenti da utilizzare in casa per la cucina e la pulizia. Inoltre tale struttura riesce a tenere fuori le zanzare, le quali possono diffondere la febbre dengue.
Il sistema è stato inventato da due biologi tedeschi, Anne Lümmerich e Kai Tiedemann. I due arrivarono a Bellavista nel 2006 e furono sorpresi di quanto la nebbia era fitta. Così hanno incoraggiato i locali a tentare una via per far diventare la nebbia un modo per migliorare la loro vita. Hanno contribuito alla costruzione del sistema e all'installazione, e sono rimasti pochi mesi per insegnare ai locali come farla funzionare, prima di tornare a casa.
Tommaso Tautonico
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