02/05/2014 - 18:31

Reati ambientali: è polemica sul ddl di Realacci. Ecco tutti i dettagli

Disastro ambientale, inquinamento, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e impedimento del controllo. Queste sono le quattro tipologie di reati ambientali introdotti dal disegno di legge, firmato da Ermete Realacci (Pd) licenziato nei giorni scorsi dalla Camera e ora all’esame delle commissioni Ambiente e Giustizia di palazzo Madama.
Il provvedimento, dal titolo 'Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente', ha, sin dalla sua presentazione, creato non poche polemiche e ha dato vita a pareri discorsi sulle modalità con cui è stato costruito. 
 
A darne un giudizio favorevole è il Wwf Italia. Il presidente dell'associazione ambientalista, Dante Caserta, in una nota ha infatti spiegato come l'approvazione del provvedimento che introduce nel Codice penale i reati ambientali consentirà al nostro Paese di mettersi 'al passo con gli altri paesi europei nella lotta ala criminalità ambientale. Può essere questo un tassello importante e un biglietto da visita positivo anche in vista del semestre di presidenza europeo dell'Italia che inizia a luglio'.  Ma quella di Caserta sembra essere una delle poche voci che si sono alzate in difesa del provvedimento. Secondo molti infatti il testo di Realacci non sarebbe l'arma legislativa giusta contro i reati ambientali ma piuttosto un vero e proprio lasciapassare per le violazioni più gravi.
 
Secondo Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia al Senato, giudice in importanti processi ambientali, il testo rischierebbe di favorire i grandi gruppi ambientali. Casson, in un'intervista a Il Fatto Quotidiano, ha spiegato come il provvedimento presenti alcune criticità tecniche che potrebbero avere impatti pesanti sui processi in corso. Casson si è detto infatti pronto a presentare emendamenti al provvedimento in modo da ampliare il raggio di azione penale della magistratura.
 
Ma perché questo disegno di legge dovrebbe favorire i reati ambientali invece che punirli? Vediamolo nel dettaglio. L'articolo 452 ter definisce 'disastro ambientale' e lo punisce con la reclusione da cinque a quindici anni. 'Costituisce disastro ambientale l'alterazione irreversibile dell'equilibrio dell'ecosistema o l'alterazione la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali, ovvero l'offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza oggettiva del fatto per l'estensione della compromissione ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo. Quando il disastro è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata' si legge nella disposizione. Si tratta dunque di una norma molto severa ma che potrebbe finire per diventare difficile da applicare, almeno ai casi davvero rilevanti.
 
L'articolo. 452-quater definisce inoltre i delitti colposi contro l'ambiente: se taluno dei fatti di cui agli articoli 452-bis e 452-ter è commesso per colpa, le pene previste dai medesimi ar-ticoli sono diminuite da un terzo alla metà. 
 
Sul traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività interviene l'articolo 452-quinquies che precisa che salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 10mila a 50mila euro chiunque, abusivamente o comunque in violazione di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene o trasferisce materiale ad alta radioattività. La stessa pena è prevista per il detentore che abbandona materiale ad alta radioattività o che se ne disfa illegittimamente. La pena è aumentata se dal fatto deriva il pericolo di compromissione o deterioramento del suolo e dell'ecosistema, continua ancora la norma.
 
A quanto pare il provvedimento, pur prevedendo pene severe, all'atto concreto sarebbe di difficile applicazione. Sarà così? Non resta che aspettare le modifiche che verranno depositate nelle commissioni (il 29 aprile scorso è scaduto il termine della presentazione degli emendamenti) per vedere se e come il testo verrà corretto.
Rosamaria Freda
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