25/01/2013 - 19:57

Rapporto ENEA, Italia più efficiente nei consumi 2011

Il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica 2011 ha permesso di risparmiare 57.595 GWh/anno. Misure efficaci prese nel settore residenziale e dell’industria
Nel periodo di incertezza economica che imperversa sulle tasche degli italiani negli ultimi anni, il consumo dell’energia è uno dei fattori cui non è possibile rinunciare, ma sul quale si cerca di fare economia in ogni modo.
Un primo espediente molto diffuso è quello di mettere le tariffe di energia più vantaggiose a confronto in modo da avere una panoramica chiara delle offerte a disposizione e riuscire a scegliere la proposta migliore per le nostre esigenze.
 
Anche se il risparmio sembra poco tangibile, pagare meno l'energia elettrica permette ai consumatori di riprendere in mano il proprio portafoglio e incrementare una ripresa nazionale che sembra che non tardi ad arrivare, almeno dal punto di vista della produzione energetica.
L’Italia nel 2011 si è dimostrata capace di ridurre notevolmente i consumi di energia. Il secondo Rapporto sull’Efficienza Energetica voluto dall’ENEA (Agenzia nazionale per l’efficienza energetica), di recente presentato a Roma, ha infatti mostrato come l’applicazione dei provvedimenti previsti dal Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica abbia permesso di ottenere nel 2011 un risparmio complessivo di 57.595 GWh/anno (+17,1% rispetto al 2010).
Come è stato possibile raggiungere un tasso così alto di risparmio di energia elettrica? È la stessa Enea a rilevare che nel settore terziario e dei trasporti non ci sono stati grossi passi in avanti.
 
La più grande razionalizzazione è arrivata dal settore residenziale e industriale, grazie  all’introduzione di impianti ad alta efficienza e materiali ad alte prestazioni. Le misure più efficaci sono state i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici. I primi hanno generato una riduzione di consumo pari al 43% del totale, i secondi pari al 37%.
 
I TEE hanno portato indubbi vantaggi economici non solo per i privati, ma anche per lo Stato. Nel settore industriale lo stesso meccanismo dei Titoli ha permesso un incremento della diffusione degli impianti di cogenerazione e dei motori elettrici, oltre a rilevanti recuperi di calore durante il processo di produzione.
Il Piano d’Azione Europeo per l’Efficienza Energetica (PAEE) 2011, voluto da ENEA, che non a caso è l’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica,  è stato sottoscritto da un emendamento del Ministero dello Sviluppo Economico, supervisionato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Conferenza Stato Regioni.
Un documento importante, quindi, che raccoglie l’interesse e l’attenzione di tutti, soprattutto dei più alti organi che tessono le fila degli andamenti del mercato.
 
L’efficienza energetica è uno strumento indispensabile per la lotta ai consumi e si lega profondamente agli obiettivi del progetto dell’Unione Europea, Europa 2020: qui infatti, si pongono le basi per pianificare una strategia sulle misure da diffondere per rendere concreto lo sviluppo delle energie pulite che alimenterebbero il risparmio e l’informazione che necessità di essere creata attorno a questi temi.
L’organizzazione del Piano per l’Efficienza è stata mantenuta simile all’articolazione di quella del 2007 tranne qualche riferimento all’ottimizzazione delle misure concrete da prendere e dei meccanismi per incentivare a queste buone pratiche: come si legge sul sito dello stesso dell’Enea “Tali modifiche si riflettono in una modesta variazione del target finale che da 126.327 GWh/anno è passato a 126.540 GWh/anno”.
SuperMoney
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