01/01/2013 - 01:00

RAEE in carcere: un' occasione di reinserimento sociale per i detenuti

A "Fare i conti con l'ambiente" di Ravenna il sito del progetto RAEE in Carcere promosso da Techne, Amministrazione penitenziaria dell'Emilia Romagna, consorzio Ecolight ed Hera con il sostegno della Regione Emilia Romagna
Il progetto RAEE in Carcere approda sul web e offre nuove opportunità di reinserimento lavorativo. In occasione di "Fare i conti con l'ambiente", la fiera green che si apre oggi mercoledì 26 settembre nel centro storico di Ravenna, viene presentato il nuovo sito www.raeeincarcere.org. Non solamente un portale per far conoscere le attività del progetto, ma soprattutto un'occasione di reinserimento sociale sia per alcuni detenuti delle carceri di Bologna, Ferrara e Forlì, sia per condannati in misura alternativa negli stessi territori. In questa fase iniziale il ruolo di webmaster è stato affidato, con l'aggiornamento dei contenuti del sito (pari a 20 ore/mese per ogni operatore), a due persone che eseguono le pene fuori dal carcere. Dopo una fase sperimentale finanziata dalla Regione Emilia Romagna con il Fondo Sociale Europeo all'interno dell'iniziativa comunitaria Equal "Pegaso", il progetto RAEE in Carcere è partito ufficialmente tre anni fa. Grazie alla collaborazione tra soggetti pubblici e privati, 11 persone svantaggiate in esecuzione penale sono state impiegate nello smontaggio dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nei laboratori gestiti dalle cooperative sociali Gulliver, IT2 e Il Germoglio rispettivamente a Forlì, Bologna e Ferrara. Da questa esperienza è nata l'iniziativa per il web che ha trovato il supporto della Regione Emilia Romagna e il sostegno anche finanziario del Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria di Bologna, del consorzio per la gestione dei RAEE Ecolight e di Hera spa.

Le agenzie di formazione Techne Forlì-Cesena e Cefal Bologna curano la formazione dei detenuti che si occupano della gestione dei contenuti del sito, offrendo gratuitamente anche i supporti informatici. «In prospettiva, ci proponiamo di coinvolgere tre persone in esecuzione penale, una per ogni territorio, non solo per il mero aggiornamento del sito, ma motivandoli in un ruolo di responsabilità nel diffondere il valore del progetto e nel proporre nuove iniziative di comunicazione sociale», spiega Lia Benvenuti, direttore di Techne, agenzia cui è stato affidato il coordinamento del progetto. «È importante individuare soluzioni e percorsi efficaci per promuovere e incrementare l'inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed in misura alternativa - spiega Pietro Buffa, provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria dell'Emilia Romagna -, oltre al fatto che una detenzione caratterizzata da un impegno lavorativo ha conseguenze meno destrutturanti ed effettivamente più responsabilizzanti per le persone che le vivono». A questo, si aggiunge il contributo ambientale nel diffondere una coscienza sempre più ecologica. «Alimentare il circuito delle informazioni sul corretto recupero dei rifiuti elettronici è fondamentale per riuscire a migliorare la qualità del nostro ambiente», aggiunge Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE. «Il portale permette di dare ulteriore visibilità al progetto in modo che si possa innescare un circuito virtuoso a tutti gli effetti». Del resto, i RAEE sono considerati infatti come i rifiuti che nei prossimi anni cresceranno con un tasso maggiore rispetto alle altre tipologie di rifiuti: possono contenere pericolose sostanze inquinanti e soprattutto da un loro corretto recupero è possibile ottenere importanti materie prime seconde.

«Andiamo a ribadire la ricaduta sociale dei servizi ambientali», osserva Roberto Barilli, direttore generale di Hera. «Il Gruppo ha promosso, sostenuto e co-finanziato fin dalle origini il progetto per le sue valenze sociali e ambientali. L'iniziativa sul web ci permette non solo di ampliarlo, introducendo anche nuove professionalità, ma anche di renderlo sempre più un progetto-modello».
«Oggi RAEE in Carcere può dimostrare di essere un patrimonio importante di best practices di responsabilità sociale e tutela dell'ambiente», dice l'assessore all'Ambiente della Regione Emilia Romagna, Sabrina Freda. «È un progetto unitario sviluppato su tre diversi territori e fatto di alleanze tra molteplici soggetti - cooperative e imprese, istituzioni amministrative e penitenziarie, enti di formazione - che può e deve guardare a nuovi traguardi per ampliarsi e diffondersi». Il portale www.raeeincarcere.org viene presentato venerdì 28 settembre durante la non-conferenza Labecamp in programma nella sala Rosa dell'hotel Cappello (via IV Novembre 41, Ravenna) dalle 10 alle 17.
Marilisa Romagno
autore