01/01/2013 - 01:00

Puglia: al via l'anagrafe degli impianti fotovoltaici

È stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra Regione Puglia, Anci e Upi per dare vita a un'anagrafe di tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici operanti sul territorio pugliese (impianti assentiti con Dia).
 
"Il protocollo che sottoscriviamo oggi è un protocollo importante - ha dichiarato il presidente della regione Puglia Nichi Vendola - perché ci consente non solo di costruire un'anagrafe a servizio dei comuni, delle province, della regione ma anche di omogeneizzare le azioni che dobbiamo mettere in campo tutti insieme. Siamo consapevoli che l'opzione dell'energia rinnovabile è un'opzione strategica in quanto economicamente è vantaggiosa perché riguarda un settore innovativo in crescita (l'unico settore con posti di lavoro in aumento), un settore senza inquinamento."
 
"A fronte di ciò siamo anche consapevoli che dobbiamo preservare il bene del paesaggio, dobbiamo tutelare le zone che vanno rigidamente vincolate. E per fare questo gli occhi dei comuni, della regione, delle province devono costruire un congegno ottico multiplo per guardare meglio in profondità, per controllare, per preservare, per consentire che le attività economiche possano andare nella direzione corretta e per impedire che tutto ciò possa essere un danno al territorio" ha spiegato Vendola.
 
"Noi abbiamo condiviso un ruolo importante dal punto di vista del ciclo delle rinnovabili (materia ancora non regolamentata per varie ragioni) ma oggi la situazione di transizione dal vecchio al nuovo regime è una situazione che impone a regione, comuni e province un'attività di regolamentazione e di controllo."
"Abbiamo bisogno di sapere la verità, noi abbiamo un'anagrafe per quello che riguarda le nostre autorizzazioni (circa 600 megawatt). Occorre sapere cosa è stato autorizzato con le Dia. Dobbiamo sapere con chi abbiamo a che fare. Questo è il punto" ha precisato Vendola.
 
Il rischio, infatti, è che si verifichi una "compravendita di Dia" (per gli impianti inferiori ai tre megawatt non c'è bisogno della valutazione di impatto ambientale) e che un gruppo di imprenditori attraverso l'acquisizione di procedimenti amministrativi singoli (la Dia è sostanzialmente un documento "unilaterale offerto da un'impresa al comune") diventi invece proprietario di mega impianti.
Vendola poi ha ribadito la scelta strategica della regione di passare "dagli impianti a terra agli impianti in aria. Cioè il fotovoltaico strutturale, il solare strutturale come copertura delle città, dei capannoni industriali, delle scuole, degli ospedali".
 
Lisa Zillio
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