14/12/2013 - 17:00

Progetto Eco-Biogas: lo sviluppo del biogas in Lombardia

Solo il 4% della SAU (Superficie Agricola Utilizzabile) regionale è stata usata per produrre colture destinate ad alimentare gli impianti di biogas. Il biogas e tutti gli aspetti correlati (produzione di energia da sottoprodotti dell'industria alimentare, biometano, manutenzione degli impianti, nuove opportunità professionali) saranno al centro della prossima edizione di BioEnergy Italy (Fiera di Cremona, 5-7 marzo 2014), il punto di riferimento fieristico nazionale per le fonti rinnovabili di energia.
Sono stati presentati di recente i risultati del progetto scientifico Eco-Biogas, finanziato da Regione Lombardia e finalizzato all'analisi dello sviluppo del settore del biogas nella regione. Il progetto ha visto la collaborazione dell'Università di Milano ed è stato coordinato dal Prof. Fabrizio Adani. "L'obiettivo di questo lavoro - spiega Adani - era quello di valutare l'impatto della filiera del biogas sul comparto agricolo lombardo valutando tre aspetti principali: gli effetti sui mercati delle commodity agricole in relazione alla loro nuova destinazione energetica; la competizione nell'uso dei suoli tra destinazione agricola ed energetica; la sostenibilità energetico-ambientale della produzione agroenergetica". Con 360 impianti di biogas funzionanti sull'intero territorio regionale, pari a una potenza installata di 288MW, la Lombardia si colloca al primo posto a livello nazionale. "L'elaborazione dei dati raccolti nel corso del progetto - continua Adani - ci ha permesso di stabilire che in Lombardia il biogas ha avuto uno sviluppo equilibrato e che il ricorso alla coltura energetica si è dimostrato altrettanto proporzionato e legato più a situazioni territoriali che non a eventuali speculazioni. Abbiamo quindi lavorato partendo da un concetto di 'conoscenza della realtà' e non da una 'sensazione della realtà'".

Più nello specifico, Adani ricorda che in Lombardia solo il 4% della Sau (Superficie agricola utilizzata), pari a 35mila ettari, è coltivato a mais e a triticale destinati ad alimentare gli impianti di biogas, e che ben il 50% dell'alimento che entra nei digestori è refluo zootecnico. "I dati raccolti - sottolinea - dimostrano che nell'alimentazione dei digestori presenti in regione, la quantità di mais è inversamente proporzionale alla quantità di effluente zootecnico impiegato. Tanto per fornire alcune percentuali, il rapporto ettari di mais per biogas/Sau totale nella provincia di Cremona è pari all'11%, in quella di Brescia al 4%, in quella di Mantova all'1%, in quella di Lodi al 9% e via via in diminuzione nelle altre province. La sostenibilità degli impianti di biogas, in Lombardia, è quindi acclarata - conclude Adani".

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Tommaso Tautonico
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